Se il flusso di eventi seguirà il trend attuale, Apple potrebbe arrivare a fatturare la cifra monstre di 1 triliardo di dollari entro il 2030. Questa almeno è la tesi di Scott Galloway, professore di marketing presso la Stern School of Business della New York University.
Secondo il ricercatore, la continua espansione di Apple in nuovi mercati, e le acquisizioni fatte in campo finanziario, medico, bancario e automobilistico potrebbero cambiare completamente il volto di Apple per come lo conosciamo.
La teoria è ardita, ma i dati sembrano confermare l’ipotesi. Solo a gennaio scorso, Cupertino è stata la prima società a capitale privato ad abbattere il muro dei 3 trilioni di dollari di capitalizzazione ed è stabilmente avviata per superare anche i 4 trilioni. Sebbene da questo punto di vista sia un gigante, dal punto di vista del fatturato ci sono sicuramente pesci più grandi.
Nel suo recente articolo, Galloway spiega che Apple ha annunciato 366 miliardi di ricavi, cioè un terzo della pietra miliare attesa, ma parecchio meno rispetto ai 470 miliardi di Amazon e i 559 miliardi di Walmart.
Apple ha già frecce molto robuste al suo arco: basti pensare alla popolarità di iOS, macOS; AirPods, Apple Pay, iCloud e così via. Un ecosistema di prodotti e servizi così strettamente interconnessi da riuscire a sostenere la crescita della società. Ed è facile immaginare che, se riuscisse a creare prodotti altrettanti validi in nuovi mercati, la crescita sarebbe inarrestabile.
Un esempio? Se Apple Pay si trasformasse in una ipotetica Apple Bank, con conto corrente e servizi accessori, potrebbe consentire ad Apple di raggiungere introiti per 75 miliardi di dollari entro il 2030. Solo per la parte bancaria. E cifre perfino più consistenti deriverebbero da Apple Car. Sommando servizi B2B a education, auto, casa, fitness, salute, ricerca, banking ai servizi esistenti e all’hardware, Apple potrebbe raggiungere l’incredibile traguardo in meno di 10 anni. Che sia ora di investire in azioni Apple?