L'ammazza-iPhone russo fa flop: meno di mille unità vendute

Doveva essere l'ammazza-iPhone, l'alternativa russa agli smartphone occidentali, e invece è flop: vendute meno di 1.000 unità.
L'ammazza-iPhone russo fa flop: meno di mille unità vendute
Doveva essere l'ammazza-iPhone, l'alternativa russa agli smartphone occidentali, e invece è flop: vendute meno di 1.000 unità.

Doveva essere l’alternativa Made in Russia agli smartphone del decadente e vile Occidente. E invece l’ammazza-iPhone russo ha fatto flop: in un anno ne sono stati vendute meno di 1.000 unità.

Dopo che i produttori hanno abbandonato il mercato domestico, e nell’incapacità di reperire la componentistica necessaria a causa delle sanzioni, la Russia ha varato un piano di produzione interno. L’idea era di diventare completamente autosufficienti anche sul fronte della telefonia mobile, e di sfornare quindi smartphone basati esclusivamente su tecnologie russe. Così da poter finalmente dare un seguito concreto al montante sentimento anti-Apple.

Il primo prodotto lanciato è stato il Fontel FP20, un catorcio telefonino col supporto alle reti 2G, la cui feature di spicco è la presenza del pulsante Torcia. Poi è arrivata l’ammiraglia della flotta, ovvero l’AYYA T1, uno smartphone con Touchscreen prodotto da Smartecosystems, controllata da Rostec. (Rostec è una holding statale russa che controlla diverse aziende nazionali nel settore della difesa e dell’alta tecnologia. È stata fondata nel 2007 e, tra le sue attività, c’è la produzione di aerei, elicotteri, armi, veicoli, robotica, biotecnologie e sanità).

L’AYYA T1 costa circa 140€ e utilizza il sistema operativo Android 11; la caratteristica di spicco è la funzionalità che permette di disattivare meccanicamente fotocamera e microfono per proteggere le conversazioni da intercettazioni. Cosa che gli ha guadagnato il nome di “Trust Phone”.

Al momento del lancio Maria Butina, politica e attivista russa condannata nel 2018 per aver agito come agente russo non registrato in USA, ha lanciato un tweet in cui promuoveva l’AYYA T1.

“Miei cari,” diceva a marzo 2022, “stiamo fronteggiando un’altra sfida. Apple ha cessato di vendere i suoi smartphone in Russia. Ma questo non è assolutamente un problema” mentre scartava il primo prototipo di ammazza-iPhone Made in Russia.

Vendite Insignificanti

Peccato che, a distanza di un anno, ne siano stati commercializzati meno di 1.000 esemplari tra il grande pubblico, più un paio di migliaia di unità distribuite tra gli agenti delle forze dell’ordine russe e lo staff di Rosatom, l’agenzia governativa per l’energia atomica.

In risposta allo scarso entusiasmo dimostrato dai consumatori russi, Denis Kuskov, CEO dell’agenzia di ricerca Telecom Daily, ha paragonato le 905 unità vendute a un “errore statistico” se paragonato ai 24,5 milioni di smartphone acquistati in Russia l’anno scorso.

La notizia delle basse vendite nazionali dell’AYYA T1 si impernia in un contesto in cui, dal 1 aprile, il Cremlino ha vietato l’uso di iPhone da parte di dipendenti statali e agenti di polizia per timore che possano essere usati per effettuare spionaggio.

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