Era sparito per qualche mese, dopo che ad agosto gli era stato diagnosticato un non meglio precisato problema alle corde vocali, ma ora torna -è il caso di dirlo- a farsi sentire. E parlando degli attriti tra Apple e Google, la società di cui è CEO, si domanda perché non si possa semplicemente andare tutti d’accordo.
In una lunga intervista a Fortune il CEO di Mountain View si è lasciato andare su un gran numero di argomenti, arrivando a parlare della questione dei rapporti con Apple, attualmente ai minimi storici, soprattutto dopo l’epurazione un po’ capricciosa di Youtube e Google Maps da iOS. Ecco cosa racconta su Steve Jobs:
- Apple è ancora un partner. Ma è un competitor. E tu e Steve Jobs eravate amici.
- A volte.
La domanda successiva fa riferimento alle dichiarazioni fatte lo scorso aprile:
- A volte. Hai detto che tutta la faccenda di Android e del loro odio nei suoi confronti era una cosa di facciata.
- Non l’ho mai detto in questi termini. L’ho detto parzialmente.
- Lo hanno fatto un po’ per show, per radunare le truppe.
- A proposito, questo è qualcosa che non cerco mai di fare. Non mi piace aizzare la mia società in quel modo perché credo che quando guardi qualcun altro, ti focalizzi su quel che fanno ora, e non è certamente questo il modo di stare avanti a loro di due o tre passi.
- Quindi Apple è ovviamente un gigantesco partner di distribuzione per alcuni dei tuoi servizi. Com’è la relazione?
- Quel che cercavo di dire è che sarebbe bello, credo, se tutti potessimo andare semplicemente d’accordo e gli utenti non dovessero soffrire per il risultato delle attività altrui. Cerco di conformarmi a questa idea. Ci sforziamo molto di rendere disponibili i nostri prodotti per la maggior parte degli utenti possibile: è la nostra filosofia. Mi sembra che a volte non ci venga permesso. A volte proprio no.
Infine, un piccolo coup de théâtre. Page parla di una sorta di progetto in comune tra Cupertino e Mountain View ancora esistente e in corso d’opera, su cui tuttavia non aggiunge altri particolari:
- Esiste dunque una conversazione continua con Apple su queste tematiche, e un tentativo di mediazione?
- Voglio dire, è ovvio che parliamo con Apple. Abbiamo una grossa relazione sulla ricerca in comune, e così via, e per questo siamo sempre in contatto.
Sull’argomento era tornato di recente anche Eric Schmidt. In una intervista al Wall Street Journal era arrivato a sollecitare un confronto “da adulti” tra le parti, auspicando una riconciliazione quanto prima, per lo meno per togliere dai carboni ardenti i produttori terzi coinvolti nelle guerre sulla proprietà intellettuale. Ma per ora niente di fatto: da Cupertino, su questo fronte, tutto tace.
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