A quanto pare, le proteste degli attivisti hanno toccato i tasti giusti. La maggior parte dei consumi energetici di Apple nel suo complesso, infatti, derivano da energie pulite e rinnovabili. La notizia l’ha data Cupertino stessa sulla pagina relativa rapporto ambientale, in cui scrive:
Il nostro obiettivo è di alimentare ogni struttura Apple interamente con energie provenienti da fonti rinnovabili -solare, eolico, idrico e geotermico. Ecco perché stiamo investendo nella produzione energetica nel nostro stesso sito, stabilendo relazioni coi fornitori per procurarci da soli l’energia che ci serve, riducendo così le nostre esigenze energetiche nonostante la base impiegatizia sia in costante aumento.
I nostri investimenti stanno ripagando. Abbiamo già raggiunto il 100% di rinnovabili per tutti i nostri data center di Austin, Elk Grove, Cork e Munich, e presso il Campus di Infinite Loop a Cupertino. E per tutte le nostre strutture corporate nel mondo, siamo al 75%, ma ci aspettiamo che questo numero cresca al crescere della disponibilità di rinnovabili. Non ci fermeremo finché non raggiungiamo il 100% per l’intera società.
Secondo le stime interne, l’impronta di carbonio di Apple per il 2012 raggiunge i 30,9 milioni di tonnellate di gas serra emessi, il 98% dei quali direttamente correlati al ciclo di vita dei suoi prodotti. È un totale che fa spavento in termini assoluti, visto che supera del 34% le stime dell’anno precedente. Tuttavia, Apple sottolinea che l’impennata è derivata principalmente dall’aumento delle vendite; se infatti calcoliamo la quantità di emissioni per ogni dollaro di utile, dal 2008 al 2012 si sarebbe verificata invece una contrazione del 21,5%. Questione di numeri.