I dati relativi all’aumento delle vendite di computer Mac negli USA si riferiscono alla vendita al dettaglio. Va detto inoltre che il periodo iniziale dell’anno è tipicamente un momento di magra per Apple, dato che arriva dopo il boom delle vendite del Natale. Quest’aumento dei dati relativi alle vendite potrebbe indicare un interesse particolare dell’utenza in questo inizio 2013.
Bisogna considerare però che lo scorso anno l’andamento delle vendite dei Mac era stata un po’ particolare: nel mese di gennaio 2012 le vendite erano cresciute fino a toccare un aumento del 30% rispetto allo stesso periodo del 2011, per poi ridiscendere nei mesi di febbraio e marzo. Che le vendite di Mac negli Stati Uniti siano cresciute molto meno del previsto a inizio 2012 è dovuto principalmente all’attesa dei nuovi chipset Ivy Bridge per i MacBook Pro, MacBook Air e iMac, visto che MacBook Pro e iMac da soli rappresentano mediamente il 50% dei Mac venduti.
Malgrado che le vendite di Mac in questo inizio 2013 siano del tutto soddisfacenti dal punto di vista dell’industria, rimangono alcune interrogativi sul perché di questo andamento a singhiozzo del mercato. L’analista Gene Munster ha una visione pessimista dei fatti: secondo le sue previsioni, le vendite di Mac a livello mondiale dovrebbero diminuire nel primo trimestre di circa il 5%. Se questo accadesse, si tratterebbe del secondo trimestre di fila per Apple dove i risultati sono in calo rispetto alla norma.
Il pessimismo di Gene Muster andrebbe però temperato se consideriamo che il calo delle vendite di computer è anche dovuto ai problemi di produzione che hanno riscontrato i nuovi iMac ultra sottili fino a un mese fa.
Gli iMac sarebbero quindi il prodotto che trascina le vendite di computer Apple nei mesi di febbraio e marzo: la disponibilità sempre maggiore ha fomentato la vendita dei desktop Apple. Un tale successo di vendite è da prevedere anche in Europa, dove la distribuzione degli iMac si è ora normalizzata ed è possibile vederseli consegnare in massimo 3 giorni.