Delle nanotecnologie idrorepellenti si parla già da parecchio tempo, e a dire il vero molti osservatori vaticinavano un iPhone 5 waterproof che però non è mai arrivato. In questi giorni, al CES 2013, Liquipel sta mostrando la versione 2.0 del proprio prodotto e afferma che è 100 volte più efficace della precedente.
L’idea alla base del progetto è semplice ma tecnicamente complessa da realizzare; in pratica, attraverso il vapore si applica allo smartphone un velo di rivestimento idrorepellente che non altera in nessun modo il suo look&feel. Grazie a questo accorgimento, spiega Sam Winkler di Liquipel, il dispositivo acquisisce una resistenza all’acqua classificata come IPX7: può cioè restare immerso in un liquido per 30 minuti ad un metro di profondità senza subire danni.
Ed è una tecnologia tanto matura da aver convinto la società ad abbinarla alla Liquipel Performance Guarantee, una garanzia -attualmente valida solo negli USA, ma che presto verrà estesa ad almeno altri cinque paesi- che offre protezione sui danni accidentali da contatto coi liquidi per tutti i prodotti trattati con Liquipel:
La copertura esclude l’immersione intenzionale dei dispositivi in un liquido. Tuttavia, gli eventi della vita di tutti i giorni che possono causare danni da contatto con liquidi sono contemplati; cose come la pioggia, il sudore, i drink versati o una caduta nel water o nel lavandino.
Una novità assoluta rispetto alla formulazione dell’anno scorso, che invece ha dato qualche problema agli acquirenti. Dal punto di vista commerciale, Liquipel sta per aprire una serie di negozi in tutto il mondo, il primo dei quali in Canada, e sta anche per avviare una quantità di iniziative in franchise. Resta ovviamente in piedi il business classico da 59$, basato sull’invio del dispositivo e sull’applicazione del nanorivestimento attraverso le procedura online.