Un gran pasticcio, ecco come si può definire la situazione. La stangata comminata dall’Antitrust italiano a Apple e Amazon nel 2021 da 135 milioni di Euro, poi rettificata a 115 milioni, ora è stata annullata dal Tar del Lazio. Ecco cosa è successo.
La ragione principale della multa, riporta Ansa, era un presunto “accordo anticoncorrenziale” tra Apple e Amazon. In particolare, si faceva riferimento ad una “una clausola del contratto stipulato tra Apple e Amazon nel 2018, che aveva riservato la vendita di prodotti Apple/Beats (prodotti Apple), tramite il marketplace, di Amazon ai cosiddetti Apple Premium Resellers.” Solo questi ultimi dunque potevano rivendere sul MarketPlace Amazon i prodotti a marchio Beats e ciò configurava un reato perché portava alla “riduzione del numero di rivenditori terzi presenti in un canale di distribuzione rilevante”.
Secondo il TAR, tuttavia, “dall’esame dello svolgimento dei fatti si evince che l’Agcm avrebbe potuto acquisire tutte le informazioni necessarie per tratteggiare gli elementi-base dell’illecito e, quindi, decidere se avviare o meno la successiva fase istruttoria in un lasso di tempo molto più limitato di quello effettivamente decorso, durante il quale non risultano essere state compiute attività.” Tradotto in soldoni, la giustizia ci avrebbe messo troppo tempo per arrivare a comminare la multona, e avrebbe pure lasciato un “termine eccessivamente ridotto” a Amazon e Apple per allegare le proprie “osservazioni conclusive.”
Da Cupertino hanno accolto con favore la decisione del Tar. “Siamo soddisfatti della decisione del TAR” si legge in un comunicato. “In Apple lavoriamo duramente per creare i migliori prodotti al mondo con l’intenzione di offrire sempre ai nostri utenti un’esperienza straordinaria. Abbiamo team dedicati in tutto il mondo che lavorano con distributori, forze dell’ordine e funzionari della dogana per garantire che vengano mantenuti i nostri elevati standard e per garantire che i nostri clienti acquistino prodotti originali.”