Un vento di pessime notizie sta spirando in queste ore su Cupertino. L’International Trade Commission statunitense (ITC) si è infatti recentemente pronunciata contro Apple sostenendo non solo che quest’ultima avrebbe violato diversi brevetti di Motorola, ma che avrebbe perfino spinto altri a commettere il medesimo reato.
I brevetti in questione si riferiscono ad alcune tecnologie chiave utilizzate nel 3G dalla seconda generazione di iPhone in poi, e vista la piega che stanno prendendo nel mondo i ricorsi in appello contro Motorola, non sorprende che Cook abbia ammorbidito i toni in cerca di più sicuri accordi extra-giudiziali. I rischi per la mela infatti iniziano a fare spavento:
La sentenza, emanata dal giudice amministrativo Thomas Pender, ha stabilito che Apple è colpevole non soltanto della violazione di due brevetti di Motorola, ma anche dell’aver incoraggiato altri a violare i medesimi brevetti. La decisione è stata basata sulla querelle legale aperta nel 2010 contro Apple. La summenzionata causa riguardava la possibile violazione di cinque brevetti e aveva come obiettivo quello di impedire che Apple continuasse ad utilizzare tali tecnologie, impiegate in tutti i suoi dispositivi mobili, ovvero iPod Touch, iPhone ed iPad.
La speranza per Cupertino è che il codice sorgente fornito da Qualcomm e Intel possa aiutarla a difendere le scelte fatte, ma è difficile anche solo formulare degli scenari verisimili. Molte informazioni, infatti, restano tutt’ora parzialmente secretate per proteggere la proprietà intellettuale di tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti nella disputa.