Od oggi, l’app iOS di Spotify consente lo streaming dei contenuti esclusivamente per gli iscritti all’abbonamento premium da 9,99 Euro al mese; per tutte le altre forme invece, compresa quella Free, niente da fare. L’idea è di estendere la cosa a tutti gli utenti, magari rendendola sostenibile attraverso generose iniezioni di pubblicità:
Spotify, il popolare servizio di musica in abbonamento, dovrà incontrarsi nelle prossime settimane con le principali controparti nell’industria musicale per rinnovare gli accordi di licenza esistenti. A quanto si sa, pare che i manager di Spotify chiederanno sostanziali tagli alle tariffe esistenti, oltre che il diritto di estendere ai dispositivi mobili i loro servizi gratuiti.
Una mossa che le consentirebbe finalmente di superare l’impasse e diventare una società seriamente redditizia. Nonostante i 5 milioni di utenti paganti e i 15 milioni Free, infatti, Spotify fatica a generare utili: in pratica, quel che entra va tutto via solo per mantenere in vita il business.
Se le trattative dovessero andare in porto, per Cupertino si tratterebbe di una pessima notizia. Sono anni infatti che intrattiene conversazioni simili per riuscire a lanciare una radio on demand su iTunes, ma ad oggi non ha ancora cavato un ragno dal buco. Alle Major lo streaming non piace proprio: rende troppo poco per i loro gusti, e proprio per questa ragione molti artisti famosi -come i Coldplay o Adele- hanno esplicitamente rifiutato la distribuzione dei propri brani attraverso tale canale.