Un giornalista di Newsweek si è chiesto se il suo iPod avesse preferenze musicali e quanto fosse davvero casuale la modalità shuffle, perché si è reso conto di sentire spesso canzoni dello stesso album a poco tempo tra loro e soprattutto di non aver mai sentito un album che ha comprato mesi fa su iTunes Music Store. Ha chiesto informazioni direttamente a Steve Jobs, il quale ha subito chiamato un tecnico per far confermare l’algoritmo. Un altro dirigente Apple ha aprofittato per dire che “Fa tutto parte della magia dello shuffle”.
Non ancora soddisfatto di queste risposte, soprattutto perché la sua impressione è condivisa anche da molti altri possessori di iPod, ha chiesto informazioni ad un docente universitario con una passione per la matematica teorica applicata alla vita di tutti i giorni. La spiegazione è stata che l’iPod è casuale, ma noi no: il nostro cervello tende a farci vedere coincidenze dove non ce ne sono e a trovare analogie del tutto casuali perché è costruito per comprendere l’ordine meglio del caos, anche a costo di inventarselo.
Dovrei invitare questo professore a vedere la mia scrivania e farmi dire dov’è l’ordine, che io non lo trovo proprio.