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Dopo oltre dieci anni, il Mac Pro (e Power Mac prima di lui) ha cambiato aspetto; con l’innovazione del design del nuovo Mac Pro, Apple impone un’altra volta, la sua visione dell’infomratica e di come -in questo caso- il computer desktop deve integrarsi nello spazio di lavoro. Le prestazioni tecniche saranno all’altezza di una tale rivoluzione? È la domanda alla quale il team francese di Macg ha provato a rispondere, mettendo sotto torchio un Mac Pro di ultima generazione.
Le caratteristiche tecniche del bestione, che costa 6848,99€ (IVA incl.) sullo Store italiano, sono le seguenti:
- Mac Pro fine 2013
- Intel Xeon E5 8-core da 3 GHz con 25MB di cache L3
- 32 GB RAM DD3 1866 MHz
- Unità flash PCIe da 512GB
- due schede grafiche AMD FirePro D700, ciascuna con 6GB di VRAM GDDR5
- OS X 10.9.1
Design
L’eleganza del Mac Pro è la prima caratteristica che colpisce l’utente. Ricorda d’altronde un po’ il Power Mac G4 Cube, nel quale i componenti erano piazzati attorno a una colonna centrale di raffreddamento e protetti da una scocca anch’essa parecchio curata nel design. Apple questa volta ha voluto portare all’estremo l’idea di un modulo di calcolo, senza nessuna decorazione esterna: si tratta di un oggetto scuro, dai leggeri riflessi violacei, che non ha altro da raccontare che il potenziale che racchiude.
Hyper-threading e GPU
Quanto è quantificabile il potenziale di questa macchina? I numeri delle caratteristiche tecniche parlano chiaro: si tratta di un computer di alto livello. Ogni lato della colonna centrale accoglie una scheda: una per il processore e le due altre per le schede grafiche. Anche se il Mac Pro fine 2013 possiede un solo un processore Intel Xeon E5 Ivy Bridge-EP, l’uso dell’hyper-threading mette a frutto ogni core della CPU, moltiplicando i calcoli.
Lato grafica, si tratta del primo Mac con due GPU di serie. L’uso delle AMD FirePro piazza questo Mac piuttosto nell’ambito professionale, visto che queste schede grafiche sono state concepite più per i calcoli che per i giochi.
Software alla prova
I test mostrano che il modello sotto esame ha migliori prestazioni rispetto al suo predecessore bi e quad core, fosse solo la CPU più veloce di 600 MHz. I limiti sono dovuti piuttosto a Intel, che sviluppa tranquillamente i suoi processori senza avere una reale concorrenza nel mondo dei PC.
L’uso di programmi come la suite iLife mostra ancora una volta le capacità per un uso professionale della macchina. I test sono stati eseguiti misurando il tempo per esportare un progetto GarageBand, 500 foto RAW con iPhoto e un videoclip 4K con iMovie.
Tirando con Logic Pro X invece, si toccano i limiti del software piuttosto che quelli dell’hardware, sottolineano stupiti i francesi di Macg, dato che il programma non può sfruttare tutti i 16 core logici che offre il Mac Pro. Le differenze sono più difficili da misurare con Photoshop o Lightroom, anche se non si notano rallentamenti di sorta grazie alla velocissima unità SSD. Va detto che forse un iMac di alto livello potrebbe avere le stesse prestazioni su questi programmi Apple.
Va sottolineato che, malgrado i numerosi calcoli effettuati , il Mac Pro non si surriscalda più di tanto, grazie alla grande ventola posta in cima alla “colonna di raffreddamento”. L’uso della ventola rimane silenziosissimo anche a frequenze di rivoluzione elevate.
Connettività
Come al suo solito, Apple ha approfittato di un nuovo prodotto per anticipare cambiamenti sul mercato delle interfacce. Gli utenti saranno allora sorpresi di non poter connettere uno schermo 4K o delle unità di backup su qualsiasi porta Thunderbolt, a meno di non intaccare le prestazioni della macchina.
Riguardo alla connettività 4K, la notizia ha fatto il giro della Rete nelle ultime settimane, tant’è che il blog AnandTech ha analizzato il problema, collegando al Mac Pro il Monitor LED 4K Ultra HD PN-K321 32′ di Sharp e non cavandoci un ragno dal buco. Di default, sembra, che ci sia una sola risoluzione scalata ufficialmente supportata dal Mac Pro di Apple: quella a 2560×1440. Purtroppo, non sembra che Apple stia utilizzando le medesime routine di supersampling relativa a questa risoluzione, con il risultato che, invece di ottenere un desktop da 5120×2880 ridotto a 2560×1440, ne esce uno gonfiato da 2560×1440 a 3840×2160. Il risultato è un “macello sfocato” che aspetta solamente che Apple migliori la situazione aggiornando al più presto sia il software che l’hardware.
Le porte USB 3.0 serviranno a collegare gli accessori, ma non necessariamente per i sistemi RAID. Questa scelta tecnica rende di colpo un po’ inutili le USB su questo tipo di Mac. Non che questo condizioni la maggioranza degli utenti, ma la mancanza di interfacce e i difetti di connettività sono forse il tallone di Achille di questo Mac Pro.
In conclusione
La squadra di tecnici di Macg punteggia il Mac Pro fine 2013 con un voto di 8 su 10, che è -guarda caso- lo stesso punteggio di riparabilità che iFixit gli aveva attribuito. Si tratta di uno splendido computer Mac, che farà la gioia della maggioranza degli utenti e che ha prestazioni straordinarie.
A suo favore vi è un design futuristico ed essenziale, le prestazioni dettate dalle capacità hardware e la silenziosità. Va detto che a sfavore le due schede grafiche sono sfruttate al loro massimo potenziale solamente da alcune applicazioni specifiche, al momento, e che non sono orientate necessariamente per i videogame. Se si ha intenzione di connettere uno schermo 4K, allora bisogna farsi due conti prima di acquistare questo Mac Pro, visto che c’è ancora parecchia confusione sulla compatibilità; nel caso contrario, allora gli esperti consigliano vivamente l’acquisto di questo gioiellino di casa Apple.