A guardarlo sembra un Mac mini ipertrofico, e invece il è molto di più. Ecco 3 ragioni per cui il Mac Studio si discosta dal Mac mini e colma una lacuna che c’era nel catalogo Apple.
Dimensioni compatte. Tante porte per un’espandibilità notevole, e prestazioni elevatissime. “Mac Studio è un desktop Mac completamente nuovo,” spiega Apple. “Ti sorprende con le sue performance straordinarie, tante comode porte e capacità mai viste, in una forma incredibilmente compatta. Ora hai a portata di mano tutto quello che ti serve per trasformare la tua scrivania in uno studio professionale. Devi solo scegliere fra il fulmineo M1 Max e il nuovissimo M1 Ultra, il chip più potente mai visto su un personal computer.”
E anche se a vederlo viene voglia di accostarlo alla famiglia dei mini, si tratta di un prodotto con una vocazione nettamente differente. E per almeno 3 ragioni:
Design Diversi
Non è soltanto più alto e più potente del Mac mini; il Mac Studio è anche molto più pesante perché include un sistema di dissipazione termina molto più sofisticato. È disponibile in due versioni: con chip M1 Max e M1 Ultra. E chi sceglie il modello più performante si porta a casa anche un computer che pesa quasi 1 kilo in più.
Rispetto al mini, Mac Studio include molte più porte che espandono l’uso della macchina, incluse due porte USB-C (Thunderbolt 4) e uno slo SD card; sul retro invece troviamo jack cuffie, 4 porte Thunderbolt 4, una porta USB-A, l’HDMI, uno slot da 3.5 mm e una Ethernet 10GB.
Opzioni à la Carte:
- chip M1 Max con CPU 10 core, GPU 32 core e Neural Engine 16 core
- chip M1 Ultra con CPU 20 core, GPU 48 core e Neural Engine 32 core
- chip M1 Ultra con CPU 20 core, GPU 64 core e Neural Engine 32 core
- 64GB di memoria unificata (M1 Max)
- 128GB di memoria unificata (M1 Ultra)
- unità SSD da 1TB, 2TB, 4TB o 8TB
Prestazioni Diverse
La versione entry level del Mac Studio, cioè quella meno performante, include un chip M1 Max, lo stesso presente anche sui MacBook Pro 14″ e 16″ del 2021. E per chi ha bisogno di prestazioni estreme, c’è l’M1 Ultra che fonde insieme due M1 Max.
“Il chip Apple ha trasformato la gamma dei Mac grazie all’innovativa architettura SoC (system on a chip), che raggiunge livelli mai visti di performance ed efficienza energetica. È un’architettura che riunisce CPU, GPU, I/O, Neural Engine e altri componenti in un solo SoC con memoria unificata: è per questo che tutti i Mac sono molto più veloci, si scaldano meno e sono iperefficienti nei consumi. Per completare la serie M1, volevamo regalare prestazioni ancora più estreme ai nostri desktop. Ma per farlo dovevamo superare i limiti fisici alla creazione di un die (la sottile piastrina che ospita i circuiti elettronici) più grande di quello dell’M1 Max. La soluzione? Si chiama UltraFusion.”
Non a caso, il Mac Studio supporta fino a 4 Pro Display XDR e una TV 4K.
Destinato ai Professionisti
Con quel che costa è abbastanza evidente che il Mac Studio sia una macchina destinata ad un’utenza esigente fatta di professionisti. La verità è che un utente comune probabilmente non sfrutterebbe neppure un quinto di tutta questa potenza.
Stando alle indicazioni di Apple, la versione M1 Max è in grado di elaborare fino a 9 stream di video ProRes a 8K6, e fino a 11.000 miliardi di operazioni al secondo grazie ai suoi 57 miliardi di transistor; in più supporta fino a 5 monitor, e Codifica e decodifica H.264, HEVC e ProRes in tempo reale. Ma con l’M1 Ultra, sia arriva a gestire 18 stream di video ProRes a 8K6, e 22.000 miliardi di operazioni al secondo grazie ai suoi 114 miliardi di transistor.
Un Mac mini 699€ su Amazon; qui siamo decisamente su un altro livello. Anche perché ai 3-9.000€ del Mac Studio occorre aggiungere anche mouse e tastiera, e pure il monitor. Stessa cosa con il mini, direte voi, il che è certamente vero. Però collegare un monitor da 150€ a un mini è normalità: fare lo stesso con un Mac Studio sembra un sacrilegio.
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