Il MacBook Pro del 2011 ha un brutto vizietto: tende a sfasciarsi subito dopo lo scadere della garanzia. Risultato: frotte di utenti si sono trovate costrette a dover subire i costi di sostituzione della scheda logica, talvolta perfino più d’una volta, e senza che la cosa risultasse risolutiva. Finora Cupertino ha fatto orecchie da mercante, ma d’ora in avanti adotteranno di sicuro più cautela: gli utenti sono riusciti a lanciare una Class Action.
Tutto era cominciato l’anno scorso con le prime segnalazioni, e da allora il numero degli sfortunati coinvolti nella morìa dei MacBook Pro è cresciuto nel tempo fino a sfociare in una petizione su change.org e in un gruppo Facebook ad hoc che ha già oltre 5.000 iscritti (grazie a Luca C. per la segnalazione).
Numeri che è difficile far rientrare nelle normali casistiche di guasto che ci si aspetterebbe da questa classe di dispositivi; e sebbene non abbiamo stime ufficiali con cui suffragare o smentire le pretese degli utenti (quelle le ha solo Apple, bontà sua), è evidente che qualcosa qui non quadra.
Ad agosto, i possessori del Mac incriminato stavano organizzandosi con lo studio legale Whitfield Bryson & Mason LLP per tentare di lanciare una Class Action, ed ora evidentemente le premesse ci sono tutte.
La tesi sostenuta dall’accusa è che esista un difetto hardware relativo ad una saldatura sui chip della scheda grafica AMD integrata nei MacBook Pro 2011:
Quando la saldatura senza piombo si rompe, inizia a degradarsi il flusso di dati tra la GPU e la scheda logica. Una piccola crepa può causare della grafica distorta in determinate occasioni. Ma a mano a mano che la crepa si propaga nel tempo, i problemi grafici tendono a peggiore e la stabilità di sistema si riduce, fino a quando il computer diventa completamente inutilizzabile. Questo difetto, relativo alla saldatura senza piombo che connette la GPU alla scheda logica, limita tutti i computer dal momento della vendita in avanti e impedisce loro di funzionare come pubblicizzato e garantito.
Tra l’altro, nel testo è esplicitamente evidenziata l’inadeguatezza della soluzione proposta da Apple: la sostituzione della scheda logica, infatti, oltre ad avvenire a spese dell’utente, viene condotta con componenti afflitti dal medesimo difetto. E questo spiega per quale ragione molti hanno dovuto ricorrere più volte all’assistenza ma senza successo.