La nuova generazione di MacBook Pro, introdotta poco meno di due settimane fa, è ancora in attesa di fare il suo debutto ufficiale nel mercato; molti utenti sono in fremente attesa di vedere come si comporteranno i portatili, equipaggiati con la nuovissima Touch Bar, messi alla prova in un ambiente reale.
In attesa che Apple dia il via alle spedizioni dare un’occhiata ad una delle prime recensioni potrebbe aiutare nella scelta. La review è stata pubblicata dal tecnico video Thomas Grove Carter, un professionista impiegato presso lo studio Londinese Trim Editing, che si occupa di editing di spot pubblicitari, video musicali e film di alto profilo.
Nella fattispecie si tratta di una prova con mano effettuata in un ambiente professionale con l’utilizzo del software Final Cut Pro, inserita all’interno di una tipica settimana di lavoro. Il modello di MacBook Pro utilizzato è naturalmente quello da 15 pollici (non viene specificata che variante) ed al centro dell’esperienza dell’utilizzo c’è ovviamente la Touch Bar.
Carter, prima di tutto, elogia le prestazioni del nuovo MacBook che, nonostante la configurazione hardware non proprio entusiasmante, riesce a gestire la mole di lavoro senza alcun singhiozzo o problema di sorta “bruciando” molti dei concorrenti basati su Windows e dotati di hardware più potente.
Nonostante il suo scetticismo iniziale riguardo la Touch Bar, poi, Carter si dichiara più che soddisfatto dall’implementazione di questo nuovo strumento che offre input graduali, precisi e molto veloci. I bottoni virtuali contestuali della nuova barra OLED consentono un workflow rapido ed efficiente, non dilatano le tempistiche ma anzi le riducono ed abituarsi alla nuova strumentazione non richiede poi molto tempo.
Insomma, nonostante le critiche iniziali mosse da molti a cavallo della presentazione dei MacBook Pro (2016) Apple sembrerebbe aver messo insieme un laptop professionale degno di rispetto.
I've been playing with volume adjustments in #fcpx on the new #MacBookPro and #TouchBar
It's great! pic.twitter.com/g7tEnhMv5r
— Thomas Grove Carter (@thomasgcarter) 2 novembre 2016