I nuovi MacBook Pro con processore M1 sono disponibili in due varianti, da 256 e 512GB di SSD; ognuno dei due, tuttavia, può essere configurato à la carte con un quantitativo di RAM che varia da 8 a 16GB. Il tutto a costo di 239€ aggiuntive, ma ci domandiamo: vale la pena?
Una cosa è apparsa chiara sin da subito. I Mac con processore ARM sono piccoli mostri di potenza, e gestiscono magnificamente le risorse a disposizione. D’altro canto, una quantità doppia di RAM garantisce anche maggiore fluidità, e la possibilità di tenere aperte più applicazioni contemporaneamente.
Per capire se 16GB facciano davvero la differenza, quelli di Max Tech hanno messo a confronto un MacBook Pro da 8GB con un suo omologo da 16GB.
Processore M1: 8GB VS. 16GB
I test spaziano da Geekbench a Cinebench, e includono anche delle conversioni da RAW. Ma da quel che si vede, solo determinate applicazioni -quelle studiate in modo specifico per avvalersi di tutta la memoria disponibile- hanno mostrato un divario significativo.
Dunque, mentre Geekbench e Cinebench danno risultati praticamente identici tra i due computer, la compilazione via Xcode è andata molto meglio sul 16GB con un punteggio di 122 contro 136. Un punteggio più basso è indice di migliori prestazioni.
La differenza più grossa però si è vista con l’esportazione di un progetto 8K RAW R3D che ha richiesto 13,57 secondi Pro da 8GB e 5,59 secondi sul Pro 16GB; le stesse prestazioni di un MacBook Pro 16″ del 2019 con Core i9 e 32GB di RAM. E scusate se è poco.
Piccoli guadagni prestazionali si sono visti anche nell’esportazione 4K bn4K e coi Lightroom Classic RAW; in questo caso, il MacBook Pro con 16GB se l’è cavata meglio pure dell’iMac da oltre 2.500€.
Conclusioni
A nostro modo di vedere, la vera differenza rispetto agli Intel si gioca su un altro parametro. Mentre gli omologhi x86 avviano praticamente di continuo le ventole durante tutti i benchmark, i Mac con M1 rimangono sempre freddi e silenziosi.
Per il resto, la maggiore efficienza nella gestione della RAM fa sì che non ci registri un grosso gap prestazionale tra il taglio da 8GB e 16GB; in effetti, a meno che non si abbia esplicitamente bisogno di più memoria, ci sentiamo di raccomandare il Pro 8GB un po’ a tutti. Investiremmo piuttosto quel che si risparmia su una SSD più capiente.
Una postilla. Sulla base dei video che abbiamo visto finora, sembra che i Mac con processore ARM facciano un uso più massiccio del file di swap rispetto agli Intel (abbiamo visto Monitoraggio Attività superare anche i 4GB, in base al contesto); ciò significa che scaricano più spesso e in maggiori quantità il contenuto della RAM su disco, contribuendo così ad accelerare l’inevitabile processo di logoramento dell’unità SSD. Se la cosa vi sta a cuore e il budget lo consente, 16GB potrebbero dunque rivelarsi un investimento dal punto di vista della longevità della macchina.