Una rapida occhiata all’interno del MacBook Pro M2 Pro “base” ha rivelato qualcosa che nessuno – e ripeto, nessuno – si aspettava di vedere. Proprio come accaduto con la configurazione di base del MacBook Air M2 del 2022, Apple ha deciso di impiegare meno chip NAND – con una capacità maggiore – rispetto alla precedente generazione. Cosa comporta questo? Beh, prestazioni di lettura e scrittura SSD notevolmente inferiori. E parliamo di un laptop che, in Italia, parte da 2.499€…
MacBook Pro M2 Pro: Apple lo ha fatto di nuovo
Il modello base del MacBook Air M1 arriva con 256GB di archiviazione, suddiviso tra due chip NAND Kioxia da 128GB. Nel caso dell’Air M2, sempre di base, il chip NAND è da 256GB ed è singolo. Ciò si traduce in performance inferiori. Non lo diciamo noi, lo dicono i fatti. I numeri. I test.
Le prestazioni dell’SSD del MacBook Pro M2 Pro sono ottime, va detto, ma non eccezionali come praticamente tutti si aspettavano. Ebbene, la verità è proprio lì, sotto la scocca del notebook appena lanciato da Apple: il nuovo Pro con processore M2 Pro dispone solo di due chip NAND da 256GB. Sui modelli del 2021, come qualcuno probabilmente ricorderà, i 512GB trovavano invece spazio in 4 NAND da 128GB ciascuno.
Non possiamo parlare di catastrofe, sarebbe un errore. Il problema è che un passo indietro nel passaggio da una generazione all’altra è qualcosa difficile da digerire. È anche vero che la differenza rispetto al passato risulta marcata solo nei casi in cui il notebook si ritrova a spingere al massimo, però una domanda ce la poniamo: Apple, perché?