Di solito, gli utenti si domandano come e quanto iPad possa sostituire un Mac. Stavolta, invece, affrontiamo il problema dall’angolazione completamente opposta: e se fosse il Mac ad assomigliare ad iPad? Il risultato è questo concept di macOS in cui spariscono le finestre a fluttuazione libera.
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“Basta con le finestre flottanti che sprecano spazio e sono scomode da sistemare,” scrive Thomas Weinreich, l’autore del concept. “Meglio invece app sempre a schermo pieno, visto che macOS possiede funzionalità di split screen veloci, facili e flessibili.”
Il cambio di paradigma e la cesura col passato di macOS è radicale:
“Non c’è nessun bisogno di chiudere o minimizzare le app. E non c’è bisogno dei pulsanti a semaforo. Basta semplicemente scorrere lateralmente tra le app, oppure verso l’alto per accedere alla Springboard. Esattamente come su iPad.”
Una gestione davvero semplificata, priva di fronzoli e basata sui gesti Multi Touch; cosa che, per ovvie ragioni, richiede un MacBook con funzionalità Touch Screen. Ed è qui che casca l’asino: al di là della bontà o meno del progetto, Apple ha chiaramente e ripetutamente ribadito di non essere interessata ad un Mac Touch. Inoltre, è difficile pensare che Cupertino possa abbandonare il sistema a finestre flottanti che vige dagli anni ’80 e che rappresenta la quintessenza dell’esperienza su Mac.
Se ci pensate, è quel che ha fatto Microsoft con Windows, al momento del lancio del Surface; in pratica ha sostituito le vecchie finestre con versioni a tutto schermo delle app. Un sistema opzionale che crea un orrendo sdoppiamento dell’interfaccia grafica, e che funziona con certe app ma non con altre. Quindi, va bene guardare un concept, e parlare del futuro dell’OS, ma niente scherzi, eh: al pensiero di una roba simile su Mac, ci viene l’orticaria.