Mappe Apple: dopo le auto-Lidar arriva la mappatura a piedi

Per rendere ancora più precisa e affidabile la propria app di Mappe, Apple ha creato una nuova figura professionale: l'uomo-Lidar che va in giro per la città con una speciale attrezzatura.
Mappe Apple: dopo le auto-Lidar arriva la mappatura a piedi
Per rendere ancora più precisa e affidabile la propria app di Mappe, Apple ha creato una nuova figura professionale: l'uomo-Lidar che va in giro per la città con una speciale attrezzatura.

No, non è un Acchiappafantasmi. È un uomo-Lidar di Apple.

Avete presente le speciali auto equipaggiate con fotocamere e sensori che Apple invia in giro a mappare le città del mondo? Ora siamo al passo successivo, e dopo il lavoro automatico arriva quello di fino in punta di bisturi. E si fa alla vecchia maniera: caricando i macchinari sulle spalle di un uomo.

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La flotta cartografica di Cupertino passeggia -letteralmente- per le strade delle nostre città. Gli avvistamenti dei SUV Subaru si sono moltiplicati nel corso del tempo, un po’ ovunque a livello globale, tanto che oramai non fa neppure più notizia. Stavolta però c’è qualcosa di veramente nuovo, e per almeno due ragioni.

La sofisticata attrezzatura montata sui veicoli a motore ora è stata compressa e infilata in uno zaino che omini-Apple portano su spalla, alla ricerca dei più piccoli particolari sfuggiti in precedenza; cose come il fogliame degli alberi, le forme degli edifici, le dimensioni dei parcheggi. Ciò consente di raggiungere un livello di dettaglio elevatissimo in luoghi altrimenti irraggiungibili su quattro ruote. E in più, fateci caso: se prima si ricercava il minimo della visibilità, stavolta si legge chiaramente in caratteri bianchi su sfondo nero:

Apple Maps
maps.apple.com

Questa novità segna una netta cesura col passato; mentre fino ad iOS 12 i dati venivano acquistati attraverso società terze, ora tutta la collezione dei dati avviene in casa, col vecchio fai-da-te che tra l’altro garantisce spesso risultati più curati. Nella speranza di battere lei, l’acerrima nemica Big G e Google Maps.

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