Più di una volta, soprattutto nel corso dell’ultimo anno, gli executive Apple hanno suggerito più o meno apertamente che la società di Cupertino sia favorevole ed interessata allo sviluppo delle tecnologie legate alla realtà aumentata.
La realtà virtuale, a detta di Cook, è troppo ingombrante e di ostacolo nei rapporti umani, mentre la l’AR rientra perfettamente nelle idee di Apple per il futuro della tecnologia e le possibilità che offre sono innumerevoli.
Tra le prime a venire in mente c’è, naturalmente, la sovrapposizione di uno strato virtuale sulle mappe e le applicazioni per la navigazione, come viene illustrato in uno degli ultimi brevetti assegnati alla società.
Il documento registrato presso l’USPTO si intitola proprio “Augmented reality maps” (mappe a realtà aumentata) e descrive un sistema di mappe in grado di avvalersi dei vari sistemi sensoriali di un iPhone per presentare all’utente una visione virtuale dell’ambiente circostante.
Come spesso accade in questi casi il brevetto propone più di un’incarnazione di questa tecnologia. Le informazioni fornite comprendono le cose più semplici, come nomi delle strade e punti di interesse, o sistemi più complessi come la navigazione GPS.
Il software sarebbe in grado di mettere in correlazione dati provenienti dai vari sensori (fotocamera, giroscopio, GPS etc…) per identificare la posizione spaziale dell’iPhone ed offrire successivamente un flusso video completo di aggiunte virtuali.
Il brevetto, assegnato ad Apple nelle scorse ore, era stato depositato nel 2011 e rappresenta soltanto una delle molte novità su cui Apple sarebbe al lavoro.
Anche in questo ambito la concorrenza non manca: sono molti i produttori di tecnologia di rilievo impegnati nello sviluppo di soluzioni VR e AR. Un buon esempio è Google che, assieme a Lenovo, ha da poco lanciato i primi smartphone con la piattaforma Tango.