Nel 2019, anno in cui sono circolate le prime informazioni su Matter, in tanti erano convinti che mai sarebbe stato approvato il nuovo standard per la domotica comune a giganti come Apple, Google, Amazon, Samsung e via dicendo. E invece, agli sgoccioli del 2022, Matter 1.0 è stato rilasciato dalla Connectivity Standards Alliance e il programma di certificazione è ora aperto.
La rivoluzione di Matter
Per farla breve e semplice, sposando lo standard Matter, i dispositivi smart per la casa – anche di brand diversi – possono funzionare insieme in qualsiasi ecosistema. Per gli appassionati di tecnologia, e più in particolare di domotica, è un sogno che diventa realtà. L’SDK è ora completo e aziende come Apple e Google possono produrre o aggiornare i loro smart devices in ottica Matter. Per rendere ancora più ufficiale la cosa, il 3 novembre si terrà un evento di lancio durante il quale alcune società presenteranno le loro novità.
I colossi del settore sono già all’opera, anche perché le risorse per abbracciare il nuovo standard sono già a portata di mano. Apple integrerà Matter in HomeKit molto presto (e infatti le prime tracce sono già visibili in iOS 16.1, riportano i colleghi di MacRumors), mentre Google ha annunciato un aggiornamento della sua app Home e che molti dei suoi dispositivi – come Nest Hub Max e tutti i router Nest Wi-Fi – saranno a breve utilizzabili per controllare, appunto, i device per la domotica basati su Matter.
Il rilascio di Matter, ha spiegato il presidente e CEO della CSA Tobin Richardson, è “una celebrazione di ciò che è possibile”:
Questa release rappresenta il primo step di un viaggio che la nostra community e l’industria stanno intraprendendo per rendere l’IoT più semplice e sicuro, non importa chi tu sia o dove vivi. Con il supporto a livello globale di grandi e piccole aziende, il rilascio di Matter 1.0 è più di una pietra miliare; è una celebrazione di ciò che è possibile.
Il nuovo standard è stato pensato per migliorare l’interoperabilità tra dispositivi smart di brand diversi, quindi quelli con supporto ad HomeKit di Apple potranno dialogare con quelli di Google, Amazon, Samsung e via dicendo. Una soluzione che migliora e semplifica l’esperienza utente, concettualmente accostabile a quella relativa all’adozione obbligatoria dell’USB-C entro la fine del 2024 nei paesi dell’Unione Europea.