Melablog prova il nuovo iPod nano

Melablog prova il nuovo iPod nano


Durante l’inaugurazione del nuovo Apple Store di Torino abbiamo avuto l’occasione di vedere esposta tutta la gamma completa dei prodotti Apple compresi i nuovissimi iPod shuffle, nano e touch, presentati lo scorso primo settembre.

Se per lo shuffle di quarta generazione si tratta di un ritorno al passato, con design praticamente identico a quello della seconda generazione, e per il touch di quarta generazione le novità sono fotocamera e retina display già visti sull’iPhone 4, il nano di sesta generazione con il suo piccolo touchscreen risulta il più innovativo dei tre ed ha attirato la nostra curiosità.

Piccolo e leggero il nuovo iPod nano è estremamente maneggevole e grazie all’apposita clip può essere saldamente fissato su un indumento o sulla tracolla di una borsa. La soluzione è molto pratica e versatile, ma la clip ha lo svantaggio di raddoppiare lo spessore effettivo dell’iPod, pregiudicando in parte gli sforzi fatti da Apple per realizzare questo sottilissimo concentrato di tecnologia. Purtroppo la clip non può essere rimossa, poiché fissata dall’interno per non snaturare la pulizia del design privo di viti a vista.

ipod nano primo contatto
ipod nano primo contatto
ipod nano primo contatto
ipod nano primo contatto

Il piccolo display da 3 cm di lato appare molto definito grazie alla risoluzione di 240 x 240 pixel che equivalgono ad una densità di 220 dpi, superiore a quella dell’iPad ed inferiore solo a quella del retina display.

L’utilizzo del touchscreen capacitivo è per certi versi intuitivo, poiché ricorda molto quello dei dispositivi Apple dotati di sistema operativo iOS, ma nello stesso tempo richiede un po’ di assuefazione a causa delle piccole dimensioni e per l’assenza di un vero e proprio bottone home per chiudere le applicazioni.

Le dimensioni dell’iPod nano permettono di afferrarlo con una sola mano, però così facendo si finisce per utilizzare il touchscreen con il pollice. Per chi ha le dita grosse significa di fatto coprire la superficie dello schermo e perdere la precisione del tocco. Tipicamente infatti, anche nei dispositivi più grandi come l’iPhone o l’iPad, il touchscreen capacitivo reagisce con maggior precisione se utilizzato con l’indice.

L’assenza del bottone home ci porta istintivamente a premere il pulsante di sleep che invece spegne lo schermo. Premendo nuovamente il pulsante sleep non viene visualizzata la schermata principale con l’elenco delle applicazioni, ma l’applicazione impostata come default, tipicamente quella che controlla la riproduzione dei brani. Per tornare alla schermata delle applicazioni si può effettuare un tap prolungato su una qualunque applicazione, ma non sempre si riesce ad ottenere l’effetto desiderato senza un minimo di pratica. Molto più semplice effettuare lo slide delle schermate precedentemente aperte attraverso la stessa gesture che si utilizza per scorrere l’elenco delle applicazioni disponibili.

La qualità audio, per quello che abbiamo potuto provare con le cuffie messe a disposizione nell’Apple Store, appare molto buona.

Infine non abbiamo resistito alla tentazione di effettuare alcune prove di iWatch, verificando la possibilità di impostare l’orologio come applicazione principale e provando ad agganciare l’iPod nano sul polsino della camicia. Il software fa il suo dovere permettendo anche la rotazione del quadrante tramite un’apposita gesture, ma forse la clip non è poi così comoda per questo utilizzo, meglio un apposito cinturino.

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