Nel Q1 2009 il mercato statunitense degli smartphone ha avuto un netto vincitore e, chiariamolo subito, non è Apple.
E’ la canadese Research-In-Motion che piazza ben 3 dei suoi Blackberry nella Top-5, riconquistando la vetta con la serie Curve. A seguire, “solo” secondo, iPhone seguito da Storm e Pearl.
Molti, e interessanti, sono gli spunti che questi dati forniscono per valutare la strategia attuale di Apple e pensare quali mosse potrebbero arrivare da Cupertino nel medio termine.
Innanzi tutto i carrier: Apple ottiene la seconda piazza pur vendendo iPhone solo sulla rete di AT&T; l’esclusiva premia Apple dal punto di vista economico, mentre rende difficile la competizione con chi, diversamente, propone i propri prodotti con tutti i maggiori operatori telefonici del mercato.
Poi la gamma di prodotto: questa classifica è esemplificativa della strategia a tutto campo adottata da RIM. C’è un prodotto a basso prezzo (Blackberry Pearl), uno di design ad alto appeal per il pubblico consumer (Blackberry Storm) ed infine uno smartphone ben equipaggiato e pensato per l’utenza business (Blackberry Curve).
A queste “tre punte” Apple oppone un singolo attaccante: per quanto la versatilità di OS X Mobile permetta al melafonino di essere molte cose contemporaneamente, sono altrettanto evidenti le perplessità di un mercato sempre più frammentato nella domanda, in cui proporre prodotti differenziati per target di utenza non è tanto un vezzo quanto una necessità.
Diversificare strategie e prodotti, dunque, dovrebbe potrebbe essere la parola d’ordine di Cupertino per il futuro di iPhone: i primi due anni di vita del melafonino hanno dimostrato ad Apple di avere in mano ancora una volta le tecnologie vincenti, sta ora a Cook, Schiller e soci trovare la strada giusta per consacrarsi nel mercato degli smartphone.
E passare dal “prodotto iPhone” alla “piattaforma iPhone” è il nodo chiave…