Il CEO di Microsoft, Steve Ballmer, ammira i risultati ottenuti da Apple e decide di volerla emulare un po’: al via dunque uno storico e radicale cambio di rotta nei rapporti coi produttori di hardware, nella speranza di eguagliare il successo dell’avversaria. Apple, dice, è un pericolo per Microsoft.
In una mail inviata Mercoledì agli impiegati in occasione della partenza da Microsoft del responsabile delle operazioni del Sistema Operativo e della piattaforma online, Steve Ballmer ha menzionato le diverse aree su cui la società di Redmond si concentrerà per l’anno prossimo. E tra i suoi commenti c’erano diversi, criptici accenni per l’appunto ad Apple. Dice:
Nella competizione tra Pc e Mac, sbaragliamo Apple di 30 a 1. Ma non c’è nessun dubbio che Apple sia florida. Perché? Perché sono bravi a fornire un’esperienza che è ristretta ma completa, mentre il nostro impegno verso la scelta spesso porta con sé dei compromessi nell’esperienza finale.
Le prospettive ed i piani per il futuro sono dunque rivolti al cambiamento:
Oggi stiamo modificando il modo in cui lavoriamo coi produttori di hardware, così da fornire all’utente esperienze complete senza alcun compromesso di sorta. […] Faremo lo stesso con i telefoni: daremo scelta e al contempo forniremo fantastiche esperienze finali
Molti analisti hanno trovato queste dichiarazioni piuttosto poco chiare ed evanascenti, mentre altri hanno cercato di leggere fra le righe i sintomi di un cambiamento epocale. Al di là degli intenti del comunicato, comunque, non è una sorpresa che le cose dovranno cambiare, e in fretta, per Microsoft. Se fino a non molto tempo fa il Mac non era neppure preso in considerazione, in certi ambiti, oggi ci sono multinazionali che pensano di fare – o hanno già fatto – una migrazione dell’intero parco macchine. E poi, c’è Open Office che combatte fieramente con la suite Microsoft ma ha il pregio della gratuità, e Google Apps, che non ha bisogno neppure dell’installazione.
Insomma, i tempi sono cambiati e finalmente ci stiamo astraendo sempre sempre più dalla singola piattaforma per concentrarci sui servizi, sulle funzioni e sulle applicazioni. Il tutto condito dal sempre più ubiquo Internet, e a prescindere dal computer usato.
[Via Macworld]