[blogo-video provider_video_id=”eWPJnhC5-ghClGWxr” provider=”jwplayer” title=”Lultima fatica di Mountain View il Motorola Moto X” thumb=”http://bvideo.blogo.it/thumbs/eWPJnhC5-720.jpg” url=”http://bvideo.blogo.it/players/eWPJnhC5-ghClGWxr.js”]
Al debutto del nuovo Nexus 7, ci avevano detto di attendere il Moto X, perché quel tablet non avrebbe sottratto clienti ad Apple; ora è arrivato anche il Moto X, ma la sentenza non cambia: per Piper Jaffray, lo smartphone prodotto a marchio Motorola scombussolerà solo le carte all’interno del reame Android, senza intaccare granché iOS. E magari è anche vero, ma ciò non toglie che si tratta di un gran bel dispositivo.
Il Moto X è il primo telefono in cui Google controlla sia l’hardware che il software, e i risultati si vedono. Innanzitutto, a livello estetico non esistono skin; e se da una parte Google consentirà ai carrier di personalizzare l’esperienza utente con app e altro software precaricato, dall’altra renderà disponibile un’edizione senza fronzoli per quanti desiderano un’esperienza Android originale.
Il dispositivo possiede un processore Snapdragon S4 Pro con una CPU Krait dual core da 1.7Ghz e una GPU quad core Adreno 320, corredato da 2 GB di RAM, 16 GB di storage, una fotocamera posteriore da 10 Megapixel e una batteria da 2.200 mAh con autonomia di 24 ore d’uso continuato. Ma la vera novità sta nei controlli touchless: il telefono è perennemente in attesa di ricevere comandi vocali, senza dover prima premere un pulsante come per Siri. Ciò consente di ottenere informazioni o di impostare la navigazione in modo molto naturale, come se avessimo con noi un assistente personale in carne e ossa (ma senza le ferie e i contributi). Una feature per la quale è stato incastonato un processore dedicato, capace di restare sempre in ascolto senza che questo impatti troppo sulla batteria.
Non vi nascondiamo che il prodotto ci alletta parecchio, e che non vediamo l’ora di testarlo; per questo, immaginavamo ingenuamente che potesse incuriosire anche gli utenti Apple. E invece, assicura Gene Munster di Piper Jaffray, questa eventualità neppure si pone. Il Moto X, ha spiegato ieri, “non è significativamente differente dal Galaxy S4 o dall’HTC One per cambiare le dinamiche correnti tra Android ed iPhone.”
Tra l’altro, notate la chicca infilata nello spot. Alla fine, si legge “Progettato da voi. Assemblato negli USA.” Come dire, sta tornando di moda produrre a casa propria, come nel caso del Mac Pro. Una bella variazione al tema, in tempi di crisi. Il Moto X sarà disponibile a partire da fine agosto, inizi settembre, ad un prezzo di 199$ con contratto di due anni.