Motorola Mobility ha deciso di non accettare la decisione della US International Trade Commission, che annullava nell’aprile scorso le richieste di bloccare alcuni brevetti Apple, e quindi di ricorrere in appello. Secondo l’azienda proprietà di Google, il brevetto di Cupertino in questione violava alcune sue proprietà intellettuali: una vittoria di Motorola avrebbe potuto bloccare l’importazione di iPhone negli Stati Uniti.
Nella disputa, l’ITC aveva scartato tutte le richieste tranne quella su un solo brevetto, che riguarda l’uso di un sensore di prossimità per disattivare il touchscreen di un telefono quando questo è vicino all’orecchio di una persona.
Sebbene non siano state rivelate le basi documentarie che appoggiano l’appello di Motorola, questa richiesta è di fatto la seconda in questo caso. Nello scorso settembre, Motorola si era appellata contro la decisione di invalidare tre brevetti nel caso; stiamo ancora aspettando la delibera su questo primo appello. Apple, nel frattempo, si è mossa presentando al tribunale documenti che supportano la decisione dell’ITC. Sta ora a Motorola argomentare presso il giudice la sua tesi, in risposta ad Apple.
Apple, vittoria nella battaglia con Motorola grazie all’ITC
Scritto da: Giacomo Martiradonna – martedì 23 aprile 2013
Con la sua ultima delibera, l’ITC ha annullato un brevetto potenzialmente capace di bloccare l’importazione degli iPhone negli USA. Un elemento che pesava sulla querelle legale tra Apple e Motorola come un macigno, e che ora rende le cose incredibilmente più semplici per Cupertino.
Lo racconta Bloomberg in un recente articolo:
La decisione si palesa in un quadro in cui né Apple […] né Google sono riuscite a delineare un attacco decisivo contro l’avversaria, nella controversia iniziata più di due anni fa. Ognuna delle due parti ha affermato che l’altra vìola dei brevetti, ma Apple ha accusato Motorola Mobility anche di aver infranto i termini FRAND che la obbligava a cedere a condizioni non discriminatorie alcune delle sue tecnologie più usate.
Il brevetto in questione, numero 6.246.862 (“Sensor controlled user interface for portable communication device”), si riferisce ai sensori di prossimità, ovvero quei dispositivi che disattivano lo schermo quando è vicino al viso dell’utente durante una conversazione. Ma è solo uno dei tanti oggetto del contendere. Motorola accusava Apple di violazione per 18 tecnologie diverse, cui se ne sono aggiunte altre 6 relative ad iCloud dopo l’acquisizione da parte di Google.
A questo punto, però, un ricorso è praticamente scontato. E questo significa anche che i tempi del dibattimento subiranno nuovamente una dilatazione imprevista.