Senza imbastire complicate questioni di marketing o di comunicazione d’impresa, un interessante articolo sul Web pone a confronto lo spot di Cupertino dedicato all’iPad 2 con quello invece Motorola/Verizon dello Xoom, il suo competitor più prossimo. Le differenze sono macroscopiche e sostanziali: da una parte c’è una visione mentre dall’altra l’elenco delle funzionalità.
Per carità, che gli spot Apple tendano eccessivamente all’autocelebrazione fino a toccare momenti di mellifluo sdilinquimento è cosa nota. E parimenti sull’uso ridondante del termine “magico” negli ultimi tempi è già stato detto tutto. Ma l’approccio minimalista dello spot con la mela non può passare inosservato: il protagonista è il prodotto. Niente colori sgargianti, niente personalità di spicco, né effetti speciali da kolossal. E’ il prodotto che parla da sé.
Lo Xoom, d’altro canto, snocciola con violenza dati, numeri, Gigahertz, potenza, velocità. Evoca, insomma, il futuro remoto:
Il tablet Motorola Xoom. Con la velocità del processore dual core da 1 GHz. Motore grafico 3D. Giroscopio. Ed uno schermo HD widescreen. Prendetelo, e lui prenderà voi.
Ora paragonate il testo voluto da Apple, tradotto per comodità:
Questo è ciò in cui crediamo: la tecnologia da sola non basta. Più veloce, più sottile, più leggero. Queste sono tutte cose meravigliose. Ma quando la tecnologia esce di scena, tutto il resto diventa più delizioso, persino magico. Allora sì che si fa un autentico salto in avanti. E’ quando ti ritrovi con qualcosa… come questo.
Il tono enfatico potrà pure risultare eccessivo, ma il messaggio è chiaro. L’iPad non riguarda ciò che potremo fare domani, ma ciò che dobbiamo fare ora, in un modo nuovo, funzionale e affascinante. Non è necessario conoscere la versione Bluetooth installata o la quantità di RAM disponibile; tutto ciò che occorre sapere è che iPad 2 è più veloce del suo predecessore, e che tutto funzionerà con tutto il resto, App Store e accessori compresi. Si tratta ovviamente di una semplificazione del marketing, di un artificio, anche perché qualche volta emergono problemi di natura squisitamente tecnica che richiedono un minimo di conoscenza della materia, ma questa è la politica di Apple, da sempre. E l’invito resta lo stesso: andate in un Apple Store e provatelo, questo benedetto iPad. Non vi lascerà indifferenti.