La visione di Mozilla è audace ma chiara: in futuro, sperano che Firefox OS -il loro sistema mobile Open Source- possa diventare un competitor in grado di dare del filo da torcere ai Android e iOS. E mentre attende questo momento, la società si scaglia contro Apple e Google, ree di aver creato due ecosistemi estremamente chiusi e poco trasparenti, ma soprattutto colpevoli di perseguire interessi diversi da quelli degli utenti.
L’affondo è stato lanciato dal chief technology officer di Mozilla Andreas Gal in una intervista al Guardian, in cui si legge che iOS e Android sarebbero due “sistemi chiusi” e basati su software proprietario; per questa ragione, ha aggiunto Gal, “difettano quasi completamente di trasparenza.” Una situazione inaccettabile, in un periodo in cui la privacy dell’utente è messa a nudo di fronte allo scandalo della NSA:
“Ora come ora, l’utente ha la possibilità di scegliere tra un telefono in cui sai cosa entra e cosa esce, e un altro di cui non conosci nulla. […] Riteniamo che non sia una buona idea che le multinazionali gestiscano questi ecosistemi giganteschi che talvolta vanno in una direzione completamente opposto rispetto alle esigenze degli utenti,” ha spiegato Gal. “L’utente dovrebbe avere il diritto di conoscere quel che succede ai suoi dati, e dovrebbe poter controllare l’intero processo.”
Il fatto è che un telefono Android è “essenzialmente un agente di Google nelle vostre tasche” e questo fa sì che il cliente non venga mai messo al centro delle priorità “perché Google ha bisogno di aumentare il proprio valore. Vorrebbero conoscere più cose riguardoa voi, e tenervi sempre d’occhio per sparare la pubblicità giusta. Google imposta le regole che alla fine servono a Google, non necessariamente all’utente.”
E in effetti, è vero che Apple non vive di pubblicità e che quindi -almeno in teoria- dovrebbe tenere maggiormente alla privacy dei suoi utenti; ma anche Cupertino ha il suo prodotto pubblicitario, iAd, e in generale non dimostra molta trasparenza nella gestione del proprio ecosistema; pensate a tutte le app rimosse da App Store per motivi assolutamente opinabili: talvolta perché non piacevano ad Apple, talvolta perché avevano troppo successo.
La speranza di Mozilla è che queste preoccupazioni spingano un numero crescente di persone ad interessarsi a Firefox OS, e alla sua politica di apertura del codice e delle API. “Speriamo che le persone preferiranno questo ai sistemi chiusi. Non possiamo cambiare l’industria in una notte,” ha chiosato Gal, “ma di sicuro possiamo darle una spinta nella giusta direzione.” E per gli utenti, un competitor in più è solo un’ottima notizia.
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