A quanto pare, e lo dicono quelli di CNN, Apple è in trattative con le maggiori etichette discografiche per negoziare l’introduzione di brani in alta qualità a 24 bit sull’iTunes Store contro gli attuali 16 bit. A un prezzo maggiorato, si intende.
Il salto tecnologico non dovrebbe comportare grossi problemi, soprattutto per l’industria discografica:
I produttori professionali di musica catturano solitamente le loro registrazioni in formati audio ad alta fedeltà a 24 bit. Prima dell’incisione su CD degli originali – in gergo i “master”- o della distribuzione negli store digitali come Apple iTunes, i file vengono degradati a 16 bit.
Qualche problema invece potrebbe causarlo alle generazioni attuali e passate di lettori multimediali, quasi mai equipaggiate a livello hardware e software per decodificare flussi audio con specifiche tanto particolari:
Molti modelli di computer Mac sono in grado di riprodurre suoni a 24 bit, e lo stesso iTunes è capace di gestirli. Ma la maggior parte dei dispositivi portatili – e un gran numero di computer- non supportano l’audio a 24 bit. Per rendere attraente il salto alla musica in alta qualità, Apple dovrebbe riprogettare le future versioni di iPod ed iPhone così che possano supportare i nuovi file.
La possibilità di riprodurre musica non compressa in alta qualità indubbiamente attrarrà nuove fette di utenza e risulterà particolarmente gradita ad audiofili e musicisti. Ma il passaggio al nuovo formato non sarà gratuito: così come accaduto con le tracce iTunes Plus (passate da 128kbps con DRM a 256kbps senza DRM), pare che si dovrà corrispondere un sovrapprezzo per l’acquisto. Nulla è trapelato, tuttavia, sull’entità della maggiorazione né sui tempi tecnici di attuazione delle novità.