Spotify potrebbe sbarcare presto sul mercato USA, ci dice David Goldman di CNNMoney.com; questo potrebbe avvenire addirittura entro l’estate, secondo alcune indiscrezioni. Questa notizia farà rizzare i capelli agli sviluppatori Apple che stanno lavorando su iTunes, nel progetto di renderlo a tutti gli effetti un’applicazione basata sul Cloud Computing.
Con l’acquisizione di Lala, Apple mirerebbe a sviluppare servizi essa stessa musicali online. La chiusura di Lala sarebbe un’anticipazione dell’integrazione della piattaforma musicale su un iTunes rinnovato.
Nel frattempo, la piattaforma europea Spotify offre musica in streaming. Somiglia a Last.fm con la distinzione che Spotify permette di scegliere fra 8 milioni di brani, gratuitamente e liberamente, per ascoltarli da qualunque computer/smartphone. Si possono creare playlist da condividere e così condividere la propria musica favorita. Inoltre, un account Premium vale 9,99€ al mese e offre una qualità superiore dell’encoding, oltre che a un ascolto senza pubblicità.
Da poche settimane, l’applicazione di Spotify è stata modificata per permettere di gestire anche la libreria di mp3 presente sul computer. In pratica, si è trasformato in un iTunes con tutte quelle caratteristiche che Cupertino ha annunciato di voler aggiungere… per fine 2010.
Apple battuta sui tempi? La app di Spotify è già presente per Android e su App Store. David Goldman cita numerosi analisti che reputano Spotify un prodotto superiore a iTunes, malgrado il fatto che 8 milioni di brani siano meno degli 11 milioni attualmente offerti da iTunes Store. Mark Mulligan di Forrester Research sottolinea che la nuova opzione che permette di condividere la musica su Facebook, l’ha reso un validissimo competitore dell’applicazione Apple.
“Senza dubbio Spotify ha una marcia in più rispetto ad Apple. Spotify è stato a lungo ed erroneamente considerato un ‘iTunes killer’. Il confronto non reggeva, fino ad ora”. – Mark Mulligan (traduzione libera)
Spotify non è ancora disponibile in Italia, ma dovrebbe esserlo presto. Nel frattempo è diventata un’app imprescindibile per iPhone. Anche se duro per Cupertino, questo spunto di sana concorrenza ci fa intravedere un futuro con sempre più applicazioni che fanno uso della Nuvola. Godremo di un sistema distribuito dove i dati non saranno mai presenti in copia sul nostro computer, ma saranno di libero accesso su server remoti. Un futuro che è una fetta di realtà.