[blogo-video id=”196754″ title=”Spot Casa Bianca” content=”” provider=”brid” video_brid_id=”” video_original_source=”” image_url=”https://s3.eu-west-1.amazonaws.com/video.blogo.it/thumb/o4SwHVXJ-640.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”232681″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTk2NzU0JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSBjbGFzcz0nbXBfdmlkZW9fdGhlbWUgaWZyYW1lX19tcF92aWRlb190aGVtZScgc3JjPSJodHRwczovL21lbGFibG9nLmFkbWluLmJsb2dvLml0L3ZwLzE5Njc1NC8iIGFsbG93ZnVsbHNjcmVlbj0idHJ1ZSIgd2Via2l0YWxsb3dmdWxsc2NyZWVuPSJ0cnVlIiBtb3phbGxvd2Z1bGxzY3JlZW49InRydWUiIGZyYW1lc3BhY2luZz0nMCcgc2Nyb2xsaW5nPSdubycgYm9yZGVyPScwJyBmcmFtZWJvcmRlcj0nMCcgdnNwYWNlPScwJyBoc3BhY2U9JzAnPjwvaWZyYW1lPjxzdHlsZT4jbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTk2NzU0e3Bvc2l0aW9uOiByZWxhdGl2ZTtwYWRkaW5nLWJvdHRvbTogNTYuMjUlO2hlaWdodDogMCAhaW1wb3J0YW50O292ZXJmbG93OiBoaWRkZW47d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9ICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18xOTY3NTQgLmJyaWQsICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18xOTY3NTQgaWZyYW1lIHtwb3NpdGlvbjogYWJzb2x1dGUgIWltcG9ydGFudDt0b3A6IDAgIWltcG9ydGFudDsgbGVmdDogMCAhaW1wb3J0YW50O3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7aGVpZ2h0OiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fTwvc3R5bGU+PC9kaXY+”]
Per tentare di portare nuove figure nel team l’Agenda Digitale della Casa Bianca, la presidenza Obama si è affidata nientemeno che a Steve Jobs in persona. Ecco lo spot motivazionale.
[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/188568/steve-jobs-non-voleva-che-i-figli-diventassero-utenti-apple”]Può sembrare incredibile, eppure i figli di Steve Jobs non potevano utilizzare a piacimento i dispositivi Apple; l’uomo che ci ha convinto a sborsare migliaia di Euro per Mac, iPhone e iPad non voleva creare dei superfan.[/related]
Una delle novità istituite dall’amministrazione uscente è il cosiddetto U.S. Digital Service, una startup all’interno della Casa Bianca nata nel 2014 per migliorare ed espandere continuamente i servizi online del governo federale. E contrariamente a quanto avverrebbe da noi, questa agenzia governativa fatica a trovare nuove figure da assumere, in particolare tra i nomi grossi della Silicon Valley.
Così, nel tentativo di accalappiare qualche pezzo grosso, ha creato uno spot con stralci di un’intervista fatta a Steve Jobs nel 1994 ai tempi di NeXT. È la prima volta nella storia che la voce di Jobs viene utilizzata in campagne di marketing non prodotte da Apple:
Quando si cresce, tendono a dirti che il mondo è quel che è e che la tua vita è cercare di viverla senza sbattere troppo i pugni sui muri, facendoti una bella famiglia, risparmiando dei soldi. Questa è un’esistenza molto limitata: la vita può essere molto più ampia. Una volta che fai una semplice constatazione: tutto quello che è attorno a te e che chiami ‘vita’ è stato creato da gente che non era più intelligente di te. E tu puoi cambiarla. Puoi influenzarla. Puoi costruire le tue cose perché altri le usino. E appena lo capisci, non sarai più lo stesso.
La chiosa finale è in un una scritta cangiante, che dice “Migliorare la vita ” dei veterani, dei pazienti, degli studenti, degli immigrati e infine di tutti gli americani.