All’interno di ogni iPhone, iPad e Mac si nasconde uno speciale chip che ad oggi viene utilizzato poco e niente, ma che ha il potenziale di scardinare l’intera industria high-tech. Milioni di chip latenti che giacciono inutilizzati nelle tasche e sulle scrivanie in tutto il mondo. E che potrebbero rivoluzionare l’uso che facciamo dei nostri dispositivi, con l’Intelligenza Artificiale.
Neural Engine: Potenzialità Inutilizzate
Qualunque dispositivo e computer Apple recente include un chip chiamato Neural Engine. Il Neural Engine è un chip dedicato al processamento delle reti neurali e dell’apprendimento automatico (ML) che Apple ha introdotto nei suoi dispositivi a partire dall’iPhone XS. Si tratta di un componente che permette di eseguire operazioni complesse e intensive in modo più rapido ed efficiente rispetto alla CPU o alla GPU principali. Il Neural Engine è utilizzato per migliorare le funzionalità di intelligenza artificiale di Apple, come il riconoscimento facciale FaceID, l’assistente vocale Siri, la fotografia computazionale e altre applicazioni basate sul Machine Learning (Apprendimento Macchina).
Il Neural Engine è stato evoluto nel tempo con i vari chip di Apple. Il primo Neural Engine aveva 8 core e poteva processare fino a 5 trilioni di operazioni al secondo. Il secondo Neural Engine aveva 8 core e poteva processare fino a 6 trilioni di operazioni al secondo. Il terzo Neural Engine aveva 16 core e poteva processare fino a 11 trilioni di operazioni al secondo. Il quarto Neural Engine ha ancora 16 core ma può processare fino a 15.8 trilioni di operazioni al secondo.
Il Neural Engine è una delle tecnologie più avanzate e innovative di Apple, che dimostra il suo impegno nel campo dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico. Grazie al Neural Engine, i dispositivi Apple sono in grado di offrire prestazioni eccezionali e funzionalità esclusive che li distinguono dalla concorrenza.
Ad oggi però il Neural Engine viene utilizzato davvero per pochissimi compiti, tra cui il riconoscimento delle scene e dei soggetti nelle foto e il miglioramento degli scatti fotografici.
Neural Engine su iPhone
Nello specifico, l’iPhone sfrutta il Neural Engine per migliorare le foto in diversi modi. Per esempio, il Neural Engine è responsabile dell’applicazione degli algoritmi di apprendimento automatico che ottimizzano la qualità dell’immagine, la messa a fuoco, l’esposizione, il bilanciamento del bianco, il rumore e altri parametri. Ed è anche coinvolto nel riconoscimento dei volti e degli oggetti nelle foto, che permette di applicare effetti come il ritratto, lo zoom ottico e il controllo della profondità. Inoltre, il Neural Engine consente di creare funzioni innovative come gli Animoji e i Memoji, che sono emoji animati basati sulle espressioni facciali dell’utente.
Con i modelli più recenti di iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max, Apple ha introdotto un nuovo componente chiamato Photonic Engine, che integra il Neural Engine con un sensore LiDAR e una fotocamera a infrarossi. Il Photonic Engine migliora ulteriormente le prestazioni delle fotocamere anche in condizioni di luce scarsa o media, grazie alla capacità di misurare la distanza e la profondità degli oggetti nella scena. Il Photonic Engine offre anche nuove funzionalità come la modalità notturna per tutte le fotocamere, il video HDR Dolby Vision a 60 fps e lo Smart HDR 4.
Grazie al Neural Engine e al Photonic Engine, l’iPhone è in grado di offrire una fotografia computazionale di altissimo livello, che combina hardware e software per produrre immagini sorprendenti. Un mostro di potenza che potremmo e dovremmo sfruttare molto più spesso e molto più intensamente, e che invece interviene solo di tanto in tanto.
L’Asso di Apple
65B running on m1 max/64gb! 🦙🦙🦙🦙🦙🦙🦙 pic.twitter.com/Dh2emCBmLY
— Lawrence Chen (@lawrencecchen) March 11, 2023
Eppure, il Neural Engine può rivelarsi l’asso nella manica di Apple. Il motore di ChatGPT infatti può girare su un MacBook Pro di ultima generazione con chip M1 Max e 64GB di RAM. Ciò significa che i computer della mela -già oggi- dispongono di tutta la potenza necessaria per sfruttare l’intelligenza artificiale più sofisticata della Terra. E questo è niente.
Allo stato attuale, ChatGPT gira su CPU. Se gli sviluppatori trovassero il modo -o se Apple indicasse la via- per sfruttare GPU e Neural Engine, le porte del futuro si spalancherebbero davanti a noi. E Apple si ritroverebbe in una posizione di estremo vantaggio rispetto a qualunque altro competitor: tutti i suoi smartphone, tablet, computer e dispositivi includono queste tecnologie. Non dovremmo neppure acquistarne uno nuovo: tutto quel che serve è già qui, inutilizzato.
Ogni utente insomma ha un mini datacenter privato che non sfrutta neppure per un decimo delle sue potenzialità. E qualcosa ci dice l’apparente ritardo di Apple nel campo dell’intelligenza artificiale potrebbe presto finire col ribaltare la situazione dall’oggi al domani. Le carte sono tutte sul tavolo.
Cosa Può Fare Apple che Nessun Altro Può?
Apple potrebbe sfruttare il Neural Engine dei suoi chip per accelerare ChatGPT e l’intelligenza artificiale in diversi modi. Ad esempio:
- Potrebbe creare chatbot più fluidi e naturali per le sue app e servizi, sfruttando il modello linguistico di grandi dimensioni di chatGPT.
- Potrebbe migliorare le funzioni di scrittura predittiva e assistita sui suoi dispositivi, integrando ChatGPT con la tastiera e altre app, inclusa Siri e la Domotica HomeKit.
- Potrebbe offrire nuove esperienze di conversazione ai suoi utenti, permettendo loro di interagire con personaggi virtuali o simulare scenari diversi con chatGPT.
Il Neural Engine di Apple è un motore efficiente e potente per l’inferenza del Machine Learning su chip come M1 e M2. Il che significa che permette di ottimizzare le prestazioni, aumentando l’efficienza e riducendo al contempo il consumo di memoria e batteria sui dispositivi mobili. Segnatevi queste parole: un giorno tutta l’elaborazione di Siri e degli assistenti vocali non uscirà dai vostri dispositivi, nel rispetto della privacy. Perché i vostri dispositivi avranno tutta la potenza necessaria per i compiti più sofisticati. Scommettiamo?