Se speravate di togliervi lo sfizio del nuovo iPhone a Natale, abbiamo brutte notizie per voi. In ossequio alla politica zero Covid di Xi Jinping, la Cina ha appena posto in lockdown totale il più grande stabilimento produttivo del principale partner asiatico di Apple, Foxconn. Che incidentalmente era pure il principale sforna-iPhone al mondo.
Sul Taiwan News si legge che Foxconn, a cui è demandata la parte più importante della produzione di iPhone, Mac e altri prodotti Apple, ha dovuto chiudere i propri dipendenti nei dormitori della fabbrica, in un “sistema a circuito chiuso” per impedire la circolazione del COVID. Una mossa che ha causato l’indignazione dei lavoratori, sottoposti a “condizioni di lavoro sempre più insicure e disumane.”
Mercoledì (2 novembre) le autorità cinesi a Zhengzhou hanno messo in lockdown il più grande sito di assemblaggio di iPhone al mondo, gestito da Foxconn di Taiwan, in risposta a un focolaio locale di COVID.
La mossa di mettere in quarantena la zona economica dell’aeroporto di Zhengzhou fa seguito alle notizie secondo cui i dipendenti sarebbero scappati via negli ultimi giorni per sfuggire ad un ambiente molto restrittivo. Applicare alla fabbrica la politica di “gestione statica”, un eufemismo per il blocco totale, non poteva arrivare in un giorno peggiore: è di poche ore fa la notizia che Foxconn prevede di ridurre la produzione presso la struttura nei prossimi mesi.
Tradotto in soldoni, la produzione è ferma e questo significa che molto probabilmente ci saranno rallentamenti importanti nella consegna dei nuovi prodotti e dispositivi. E se finora Apple l’ha scampata, riuscendo comunque a lanciare un iPhone nuovo ogni anno, le cose potrebbero non andare sempre così in futuro. La transizione dai processori Intel a quelli ARM di Apple, per dire, doveva durare due anni e invece eccoci ancora qui con Mac Intel in vendita a fine 2022.
La sensazione è che i ritmi serrati di una volta che tanto piacevano al management Apple siano finiti. Da Jobs a Cook, i CEO di Apple dicevano che solo la Cina può “aumentare o ridurre la produzione velocemente” e che “le forniture asiatiche hanno superato quel che c’è negli USA” e che dunque “non possiamo competere a questo punto.” Quella Disneyland per multinazionali però è stata spazzata via nel giro di due anni da un virus.
Ed ecco perché Apple sta cercando di diversificare la produzione, per non cadere nella stessa trappola del fornitore unico. Ed ecco perché i tempi di attesa per ricevere Mac Studio o Studio Display sono eterni. Ed ecco perché, soprattutto, ci sarà scarsità di iPhone a Natale. Con tempi di attesa che ammonteranno a molte settimane.
Come Avere iPhone a Natale?
La soluzione quindi è semplice quanto banale. Ordinatelo ora per riceverlo in tempo per Natale. Tanto, se effettuate l’ordine adesso, Amazon vi dà tempo fino al 31 gennaio per la restituzione gratuita e no questions asked. Insomma, siete in una botte di ferro, senza contare i generosi sconti che ci sono su iPhone 12, iPhone 13 e perfino iPhone 14 e iPhone 14 Pro con prezzi a partire da meno di 800€.
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