Niente richiesta d'archiviazione per la causa sugli eBook

Il Giudice Cote ha dato ufficialmente il nulla osta alla causa sul prezzo degli eBook che vede coinvolte Apple e cinque case editrici. E parla esplicitamente di cospirazione.
Niente richiesta d'archiviazione per la causa sugli eBook
Il Giudice Cote ha dato ufficialmente il nulla osta alla causa sul prezzo degli eBook che vede coinvolte Apple e cinque case editrici. E parla esplicitamente di cospirazione.


Brutta batosta legale per la mela. Il giudice Denise Cote ha respinto la richiesta d’archiviazione avanzata da Apple e dai cinque editori coinvolti nella scottante faccenda dei prezzi degli eBook. Citando leggi statali, federali e investigazioni internazionali antitrust, ha affermato infatti che gli accordi tra le parti siano stati presi in modo tutt’altro che indipendente, e parla esplicitamente di “cospirazione.”

Il nodo gordiano resta sempre lo stesso, ovvero quel cosiddetto Modello Agenzia che ha finito col gonfiare artificialmente i prezzi per gli utenti finali, con vantaggi reciproci per il distributore -Apple, in questo caso- e le case editrici. Non senza una certa enfasi, il giudice affonda il coltello:

In breve, Apple non ha tentato di guadagnarsi il pane attraverso gli eBook in una leale competizione con gli altri rivenditori in un mercato aperto; ha invece ‘ottenuto il suo obiettivo invitando alla collusione i rivenditori, piuttosto che competendo in modo indipendente.’ […] Infine, la presciente predizione di Jobs al lancio dell’iPad che i prezzi degli eBook per i consumatori sarebbero stati ‘tutti uguali’ e le altre citazioni di Jobs, Murdoch e Sargent si combinano per fornire ampia comprovazione dell’esistenza di accordi collettivi tra le parti coinvolte, al fine di ottenere una lievitazione collettiva dei prezzi degli eBook; una cospirazione cui Apple ha preso parte intenzionalmente e scientemente.

Cupertino, insomma, parte molto male; anche se riuscisse a provare la propria estraneità al coordinamento dell’intesa sottobanco:

Il fatto che Apple possa aver avuto motivazioni differenti per far parte della cospirazione, o che fosse solo parzialmente coinvolta, non mina minimamente l’esistenza della cospirazione stessa o il ruolo di Apple in qualità di partecipante.

Cosa succederà quindi? Per ora è presto per trarre conclusioni. La sentenza preliminare infatti dà semplicemente il nulla osta alla causa, ed è sempre possibile che le accuse iniziali vengano ribaltate in fase di dibattimento. Le affermazioni piuttosto forti e ben circostanziate del giudice Cote, tuttavia, sembrano introdurre un quadro accusatorio estremamente pesante, senza contare l’aggravante che tre dei cinque editori -Hachette, Harper Collins e Simon & Schuster- hanno già concordato l’abbandono del Modello Agenzia col Dipartimento di Giustizia. Apple, siamo certi, resterà sulle proprie posizioni, ma l’assedio a Cupertino è già iniziato.

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