Nintendo segue Apple e si prepara a lanciare uno smartphone?

Nintendo ammette la sconfitta e si prepara al contrattacco. Dopotutto, aveva ragione Apple: il futuro è degli smartphone con capacità videoludiche.
Nintendo segue Apple e si prepara a lanciare uno smartphone?
Nintendo ammette la sconfitta e si prepara al contrattacco. Dopotutto, aveva ragione Apple: il futuro è degli smartphone con capacità videoludiche.

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La strada della console pura non ha funzionato. Questa è la conclusione cui è giunto il presidente di Nintendo Satoru Iwata ai margini di una recente conferenza, ed ecco perché ha annunciato contestualmente una “nuova struttura di business” che ha a che fare con dispositivi smart come iPhone.

D’altro canto, dopo tre anni consecutivi di perdite ininterrotte, non poteva che andare così. Le previsioni di consegna della Wii U, per dire, sono passate dai precedenti 9 milioni di unità agli attuali 2,8, e anche sul fronte mobile col 3DS non si supera i 13,5 milioni di unità rispetto ai 18 milioni precedenti. La sfida, riporta Bloomberg, non sarà facile:

“Stiamo pensando ad una nuova struttura di business,” ha affermato Iwata in una conferenza stampa ieri ad Osaka, in Giappone. “Data l’espansione dei dispositivi smart, stiamo naturalmente studiando le modalità con cui i dispositivi smart possano essere usati per espandere il business del gioco. In ballo c’è molto più che portare Mario su uno smartphone.”

Un’ammissione che forse arriva fuori tempo massimo, e chissà se c’è ancora modo di rimediare. I giochi su App Store e Google Play, già da parecchio tempo, generano oramai un giro d’affari quattro volte superiore a quello prodotto dalle console mobili come PlayStation Vita e Nintendo 3DS. Dal canto suo, Iwata ha sempre considerato Apple “il nemico del futuro” (ora, semmai, è il “nemico del presente”) e ha sempre fieramente sostenuto di non voler “fornire risorse preziose alle altre piattaforme.”

Ora però che i numeri sono incontrovertibili, e che tra gli investitori serpeggia un certo nervosismo, Nintendo non ha molte opzioni davanti a sé: entrare nel mondo degli smartphone è rischioso e complicato; ma morire senza far nulla è perfino peggio.

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