Gli anni che hanno seguito il lancio dell’iPad sono stati, per Apple, privi di grosse novità, dal punto di vista dei prodotti. “Apple non sta innovando più”: ancora oggi questa è una delle critiche più diffuse, anche se non del tutto vera. Molti però vedono in questa piccola crisi di Cupertino la radice dell’ascesa incontrollata dello scheumorfismo.
Il Game Center, le rete sociale per giochi sotto iOS, è stato rilasciato nel settembre 2010, durante il Media Event di Apple durante il quale furono presentati anche iOS 4.1 e la nuova gamma di iPod touch. L’app del Game Center, con il suo tappetino verdolino da sala giochi e i suoi bordi in finto legno, rappresenta a tutt’oggi uno dei picchi dello scheumorfismo presso Apple.
Sullo scheumorfismo e le sue metafore visive della vita reale, Apple si è praticamente spaccata; da una parte c’era Scott Forstall che tifava per i tavoli verdi alla Game Center e il design in finta pelle del Calendario, mentre dall’altra Jonathan Ive aveva una sua personale crociata contro quest’accesso di quello che per lui non era altro che cattivo gusto. Sappiamo chi ha vinto, Forestall si è assunto tutta una serie di errori ed ha lasciato Apple e Ive ha completamente ridisegnato iOS 7, lasciandosi alle spalle il tanto odiato scheumorfismo, anche se non in maniera del tutto sobria.
È vero che Scott Forestall fu l’unico all’origine di questa deriva verso le metafore visive ispirate alla vita reale? C’è chi non ci crede ed afferma che egli aveva appoggi in Apple che favorirono l’affermazione dello scheumorfismo. Nitin Ganatra, attualmente direttore esecutivo di Jawbone, lavorava come direttore ingegneristico per le app iOS e racconta la sua versione dei fatti a Fast Company:
La stampa scrisse molto che Forestall era la persona che spingeva per lo scheumorfismo. La verità è che era Steve. Lui poteva interessarsi a legno e pelle, e poi parlare per ore del materiale che sarebbe stato più appropriato per le app del Calendario o dell’Edicola.
All’epoca del licenziamento di Forestall, l’ex-ingengnere di Apple Michael Lopp scrisse che con il suo allontanamento, Apple perdeva la persona che più si avvicinava alla personalità e alle capacità decisionali di Steve Jobs. Ason Wilson, ex-designer dell’Interfaccia Utente presso Apple ed ora direttore a Pinterest, non nega della vicinanza fra Forestall e Jobs, però sottolinea che fra i due c’era un abisso; la stessa differenza che separa un leader da un semplice esecutore:
Forstall sposò il gusto di Steve sul design senza capire mai la sensibilità che vi era dietro. Ho lasciato Apple perché non sopportavo che il design fosse sotto Forstall.
Il gusto per lo scheumorfismo veniva quindi da Steve Jobs e Scott Forestall lo applicò fino a raggiungere gli estremi del tappeto verde del Game Center, che non ha nessuna connessione con i giochi ai quali si è registrati, o delle (finte) pagine strappate dal Calendario. Adesso, con l’era Ive, Apple segue un look & feel meno artificiale, con una certa ricerca dell’eleganza.