Secondo i soliti “ben informati sui fatti”, riporta il Wall Street Journal di oggi, Nokia sarebbe alla ricerca di un nuovo CEO per sostituire l’attuale Olli-Pekka Kallasvuo, reo di non aver saputo valorizzare la società nel comparto degli smartphone di fascia alta. Tra le ragioni, a quante pare, l’assenza di un anti-iPhone degno di questo nome.
Che qualcosa non andasse bene, era chiaro da diversi mesi. Se infatti da una parte Nokia possiede ancora ben il 40% del mercato mondiale dei telefoni attualmente in uso, d’altro canto è anche vero che la maggior parte di essi sono modelli di basso profilo e bassissimi margini. Per esempio, su 432 milioni di dispositivi piazzati nel 2009, il prezzo medio di vendita per tutti i modelli è calato del 44% in cinque anni, raggiungendo i 62 euro. Non sorprende, quindi, che negli ultimi 4 mesi le azioni del colosso tecnologico finlandese siano crollate del 40%, e che le previsioni di profitto siano state riviste al ribasso in più occasioni. Da qui la necessità di dare una rinfrescata all’esecutivo:
“Sono seri sulla necessità di cambiamento” […] I membri del consiglio d’amministrazione Nokia dovrebbero “prendere una decisione entro la fine del mese”. […] Il CEO di una importante società high-tech USA ha recentemente disdegnato gli approcci di Nokia in seguito agli incontri con Jorma Ollila poiché il candidato non era interessato a trasferirsi in Finlandia, questa persona ha riferito. Il Sig. Kallasvuo è CEO dal 2006, l’anno prima che Apple introdusse iPhone e intorbidisse il mercato della telefonia mobile. Nokia ha inciampato diverse volte nel tentativo di recuperare
E in effetti, al di là dei numeri assoluti è chiaro che la strategia Apple è decisamente più redditizia. Secondo Strategy Analytics nel terzo trimestre dello scorso anno, pur se con meno telefoni venduti, i profitti derivanti dall’iPhone ammontavano ad 1,6 miliardi di dollari laddove Nokia non superava gli 1,1 miliardi. Ecco perché, se vuole sopravvivere, Nokia ha bisogno di una guida che affronti rapidamente e con ferocia il problema di un Sistema Operativo mobile moderno e quanto mai unificato sull’intero catalogo, di uno store delle applicazioni che faccia gola agli sviluppatori, nonché di una serie di servizi innovativi ed integrati per competere con iPhone e Android. Hai detto niente.