E’ tradizione che, alla vigilia di un evento importante come il WWDC, i rumors sulle novità letteralmente impazzino. Quest’anno non fa eccezione, ed ormai non passa giorno senza che arrivi qualche nuova indiscrezione su forma e funzionalità della nuova versione dello smartphone di Cupertino.
Questo carosello, come ben sapete, lascia un po’ il tempo che trova: da un lato questi rumors sono spesso espressione delle ricerche degli analisti di mercato, si tratta di analisi in genere molto accurate ma che non rispecchiano l’effettivo orientamento di Apple. Dall’altro non è un segreto che, negli ultimi anni, Cupertino abbia deliberatamente diffuso informazioni non veritiere, per creare aspettativa e sviare l’attenzione del pubblico, in modo da ottenere un più incisivo effetto “wow” al momento della presentazione.
In tutto questo, tuttavia, ci sono elementi che non sono totalmente sotto il controllo di Apple (ed è un caso unico nella storia dell’azienda, e limitato al solo iPhone) : sono gli aspetti commerciali.
Come ben sapete, infatti, Apple ha scelto la strada della partnership con i carrier telefonici per il modello di vendita del proprio smartphone, in maniera molto simile alle politiche dei principali concorrenti, RIM in testa.
Ma le aziende telefoniche hanno culture commerciali profondamente diverse da quella di Cupertino.
I carrier operano un continuo monitoraggio del mercato, e pianificano le proprie strategie con largo anticipo, spesso “marcando a uomo” la concorrenza.
Il caso italiano è assolutamente esemplificativo: se ricordate, TIM era oggetto di indiscrezioni circa la partnership con Apple da lunghissimo tempo. Secondo la stampa italiana, addirittura, il contratto era già stato firmato da almeno un mese, senza essere stato reso pubblico.
Perchè dunque rendere pubblica la cosa in quel modo e quel giorno?
Molto semplice: quella stessa mattina Vodafone aveva diffuso l’annuncio del contratto con Apple (probabilmente appena firmato). Tim ha dovuto così correre ai ripari ed annunciare a sua volta di avere iPhone.
Il fatto che l’annuncio del carrier italiano sia arrivato meno di due ore dopo quello inglese non è assolutamente casuale.
Detto questo, possiamo tornare alle indiscrezioni del giorno.
L’autorevole testata londinese “Times“, riporta notizie importanti circa l’orientamento dei carrier europei per la commercializzazione di iPhone. La sensazione (corroborata tanto dagli analisti, quanto dagli stessi operatori) è che ci sia la volontà di adottare una politica dei prezzi decisamente più aggressiva, visto soprattutto il successo di vendite avuto dall’iPhone attuale, venduto a prezzi fortemente ribassati.
In Europa, iPhone potrebbe essere proposto a cifre vicine ai 100€ (arrotondati a £100 per le isole britanniche), ovviamente vincolato da un contratto pluriennale. Da sottolineare che il carico del ribasso verrebbe interamente sostenuto dai carrier: da canto suo, Apple non pretenderebbe più il pagamento della quota sui contratti.
In questa ottica potrebbe anche essere letta la previsione di Kevin Rose di ieri: il prezzo di 00 potrebbe essere non tanto un modello “nano” di iPhone quanto un prezzo ribassato proposto da AT&T a fronte di un impegno pluriennale da parte degli utenti.
Interessante notare come, in questo modo, il modello di business scelto da Apple per iPhone si stia via via uniformando al resto del mercato della telefonia mobile.
Apple presentò l’iPhone dichiarando di voler rivoluzionare il concetto di telefonino: iPhone sta pesantemente influenzando il mercato, ma anche il mercato sta influenzando pesantemente Apple…