Come noto, la storica riforma sanitaria fortemente voluta dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama e lanciata nei giorni scorsi ha creato diversi problemi iniziali e un po’ d’imbarazzo alla Casa Bianca. La legge, infatti, da una parte rende obbligatoria la copertura sanitaria individuale con sanzioni per i trasgressori, e dall’altra estende il Medicaid a tutti i cittadini al di sotto della soglia di povertà, istituendo tra l’altro nuovi obblighi per datori di lavoro e società di assicurazione, oltreché importati sgravi fiscali. Per un totale del 95% di cittadini non anziani coperti.
L’aspra opposizione dei Repubblicani, tuttavia, ha portato al congelamento temporaneo (“Shutdown” letteralmente “chiusura”) delle spese di Washington, col conseguente taglio di tutti i servizi “non essenziali” e la perdita del lavoro per oltre 800.000 dipendenti federali. Una bella tegola piovuta tra capo e collo proprio nel bel mezzo della ripresa economica. Senza contare che, a poche ore dal lancio, il sito healthcare.gov dedicato alle novità della riforma è stato letteralmente preso d’assalto da milioni di persone mandandolo offline.
In un discorso tenuto poche ore fa, Obama ha ammesso tutti questi difetti di gioventù. I bug, i server fuori uso e i vari disservizi, arrivando addirittura a paragonare la cosiddetta Obamacare al lancio di iOS 7:
E accelereremo le cose nelle prossime ore, così da gestire tutta questa domanda, enormemente superiore alle nostre aspettative. Considerate che solo un paio di settimane fa, Apple ha rilasciato un nuovo Sistema Operativo mobile, ed entro pochi giorni, vi hanno scovato alcuni problemi: allora li hanno risolti. Mi pare che nessuno suggerì ad Apple di cessare le vendite di iPhone o iPad, o minacciò la chiusura della società se non lo avessero fatto. Non è così che facciamo le cose in America. Da noi non ci si abbandona all’insuccesso. Noi ci rimettiamo al lavoro per far sì che le cose accadano; le miglioriamo, andiamo sempre avanti.
Il riferimento è ai disservizi vissuti dagli utenti con iOS 7 e iOS 7.0.1 in questi giorni, soprattutto per quanto concerne sicurezza, durata della batteria, prestazioni, iMessage e Facetime. Uno stato di cose che ha spinto noi di Melablog a segnalare delle soluzioni tampone in attesa che Cupertino metta definitivamente mano alla cosa con una patch software. Ed è una similitudine molto calzante, un po’ perché Obama è un noto utente iPad (quindi ha probabilmente vissuto sulla sua pelle queste difficoltà), e un po’ perché l’americano medio conosce bene l’argomento. E poi, l’accostamento ad Apple è certamente lusinghiero e strategicamente efficace. Se basterà a convincere l’elettorato, però, lo sapremo solo nei prossimi giorni.