Probabilmente, il metodo più alla portata di tutti è l’implementazione di FileVault, una feature che codifica tutti i contenuti dell’hd; occhio, però, perché è un processo che può portare via diverse ore di lavoro ininterrotto. Inoltre, come ricorda Apple stessa, “per accedere ai tuoi dati dovrai disporre della password di login o di una chiave di recupero. La chiave di recupero verrà generata automaticamente durante questa configurazione. Se dimentichi entrambe la password di login e la chiave di recupero, i tuoi dati andranno persi.” L’attivazione del servizio è banale: basta aprire le Preferenze di Sistema e impostare FileVault all’interno dell’area Sicurezza e Privacy.
Un’altra carta da giocarsi potrebbe essere quella di infilare file e cartelle da nascondere direttamente nella Libreria utente. In configurazione standard, questa posizione non è automaticamente disponibile se non tenendo premuto il tasto Opzione del Menu “Vai” del Finder. In alternativa, si può creare un secondo account sul computer (magari nascosto) e utilizzarlo come posizione di storage ufficiosa.
Chi invece non teme la riga di comando, può provare uno di questi trucchi. Per esempio, digitate chflags hidden e trascinate il file/folder da nascondere direttamente sulla finestra del Terminale. Per accedere ai dati attraverso il Finder, utilizzate poi il comando “Vai alla cartella…” (Maiuscolo+Mela+G) nel menu “Vai” del Finder. Per annullare il comando, date un chflags nohidden seguito dal percorso del file/folder nascosto.
Ma esiste un modo perfino più intuitivo. Su OS X -e su tutti i sistemi basati su Unix- un file o una cartella preceduti da un “.” nel nome (tipo .DatiDiLavoro) sono sempre invisibili a livello di File System. Ma poiché il Finder non permette questo tipo di modifiche, si renderà necessario l’uso del Terminale e del comando mv utilizzato in questa maniera: mv FileDaNascondere .FileNascosto. Nel caso vogliate nascondere un’intera cartella, utilizzate la funzione recursive: mv -r CartellaDaNascondere .CartellaNascosta sostituendo coi nomi che più vi aggradano.
Chi lo desidera può avvalersi invece di utility specializzate come Apimac Secret Folder e Altomac Hide Folders; quest’ultimo è totalmente gratuito e richiede una licenza da 15,99€ solo se pensate di utilizzare la protezione con password. Cosa che tra l’altro non conferisce alcuna protezione integrativa, visto che l’app di per sé non fa altro che aggiungere un “.” davanti al nome del file o della cartella da celare, né più né meno come abbiamo visto poco sopra. Il suo vero punto di forza, tuttavia, consiste in un’interfaccia Drag&Drop particolarmente semplice e raffinata.
Infine, segnaliamo qualche dritta di comune buon senso. Una cartella chiamata “Robaccia da buttare” darà molto meno nell’occhio di un’altra intitolata “Dati super segreti guai a chi tocca,” e anche modificare l’estensione del file da .doc a .avi potrebbe fare al caso vostro e senza troppi sbattimenti. Certo, chi ha le conoscenze tecniche per farlo, e magari ha pure gli Apple Developer Tools installati, potrebbe sfruttare la sintassi setfile -a V FileDaNascondere e setfile -a v FileDaRipristinare; ma perché complicarsi inutilmente la vita?