Apple ha intenzioni “molto, molto serie” riguardo i pagamenti in mobilità attraverso l’iPhone, tant’è che ha dato mandato a Jennifer Bailey -il dirigente responsabile dello store online fino a poco tempo fa- di fare colloqui coi dirigenti senior dell’industria dei pagamenti per individuare i potenziali candidati da inserire a capo della nuova unità.
In particolare, Cupertino sta cercando due figure altamente specifiche, capaci di costruire un sistema di pagamento elettronico a partire dall’infrastruttura esistente nell’iTunes Store. In fondo, milioni di utenti hanno già abbinato al proprio account iTunes i dati della carta di credito per acquistare canzoni, software, libri ma anche beni fisici su Apple Store online. L’idea è di espandere questa infrastruttura anche ai rivenditori di terze parti, così da beneficiare delle congrue commissioni che ne deriverebbero.
Re/code, che per primo ha dato la notizia, scrive a riguardo:
La società sta incontrando i potenziali candidati per le due nuove posizioni in Apple focalizzate esclusivamente sulla costruzione di un business riguardo le centinaia di milioni di carte di credito che già possiede. Le fonti affermano che Apple stia cercando un capo di prodotto e un capo dello sviluppo del business.
“Le loro ambizioni sono molto, molto serie,” ha affermato una delle fonti.
Sono anni che circolano indiscrezioni riguardo la nascita di un servizio simile, più o meno da quando sono cominciati a emergere i brevetti di Cupertino sulla materia. È un passaggio talmente naturale e sensato che, dopo un’iniziale ritrosia, lo stesso Tim Cook ha preso a parlarne in tono possibilista. E dopo aver assoldato esperti in eCommerce, banche, vendita al dettaglio e carte di credito, è giunta all’ultima fase del progetto: quello della creazione vera e propria del servizio, e infine del lancio.
Non è chiaro a questo punto se PayPal avrà un ruolo come partner; così almeno si vociferava da principio. Il fatto è che la mela difetta dell’esperienza necessaria nel campo, e di sicuro trarrebbe grande giovamento da una partnership strategica con un colosso simile, in particolar modo per quanto concerne l’area molto delicata della prevenzione frodi. In fondo, la carta di credito c’è, il Touch ID c’è, e pure PassBook è pronto. Magari non proprio con iPhone 6, ma i tempi oramai sono maturi per un’incursione in questo mercato.
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