Parallels 3.0 ITA, visto DisabilMente
di Carlo Filippo Follis
Sono passati molti mesi da quel Keynote durante il quale Steve Jobs annunciava la transizione ai processori Intel. Per molti “Mac’s Lowers” sembrò un tradimento, un degrado, una sgradevole forma di condivisione con l’altra faccia del mondo: i computer Windows e non solo loro.
Il mondo incantato creato da Apple sembro “infettato” da una scelta che si sarebbe rivelata giusta e proficua. Quello che stava però accadendo si sarebbe delineato di li a poco, nuovi scenari informatici e la possibilità di condivisione di una architettura/tecnologia chip che avrebbe migliorato di molto i sistemi di emulazione per far entrare in un Mac OS diversi da quello Apple.
Per quanto si possa amare l’OS X di Apple non si può affermare che questo sia sufficiente per convivere in un mondo che vede altri attori importanti per numeri o filosofia informatica: Windows con i suoi differenti sistemi, Linux con le sue varie distribuzioni ed altri sistemi forse meno “popolari” ma certo di rilevante importanza soprattutto per taluni segmenti di mercato.
Apple da subito propose un proprio sistema per installare Windows sui Mac Intel: si trattava di Boot Camp. Sarebbe stato possibile partizionare il disco e scegliere con quale sistema operativo far partire la macchina. La strada, la soluzione, percorsa da Apple era coerente con il fatto che venisse proposta da essa stessa, mancava e mancherà sempre di un fattore determinante: poter avere due o più sistemi in parallelo.
Nel 2003 quando acquistai il PowerBook 17″ vi inserii anche VirtualPC che mi permise di avere XP su Mac. Se ciò era già possibile perché tanto chiasso? Sino a prima della transizione ad Intel si parlava di sistemi in emulazione, dopo si iniziò a parlare di sistemi in parallelo.
Il primo ad imporsi con carte vincenti fu
Parallels Desktop per Mac. Oggi lo esamineremo marginalmente per quanto è già stato detto da testate Web e cartacee, ma approfonditamente per diversi aspetti taciuti ed in maniera propositiva come è lo stile degli articoli “Apple D-User”. La release in esame è Parallels Desktop 3.0 ITA per Mac
Indice sezioni
Per la lunghezza dello Speciale è stat introdotto un indice delle sezioni.
- Introduzione
- Indice sezioni
- A chi serve Parallels
- Perché serve particolarmente al D-User?
- Per il D-User meglio Parallels Desktop od un PC che affianca il Mac?
- Parallels Desktop 3.0 ITA
- Come vorrei implementare Parallels Desktop
- Le traduzioni mancanti
- In conclusione
- Grazie!
A chi serve Parallels
Parallels è utile a tutti coloro che debbono utilizzare programmi non disponibili per OS X o verificare il proprio lavoro su piattaforme diverse. Un WebDesigner potrà lavorare in ambinete OS X e testare l’esatta corrispondenza delle sue pagine su Browser in differenti piattaforme e distribuzioni.
Parallels serve a chi vuole avvalersi della stabilità e della sicurezza di OS X per i maggiori utilizzi che lo connettono alla rete globale ed agire in OS diversi solo per il lavoro specifico sviluppato con un software non disponibile per Mac o che magari per Mac non si vuole acquistare perché si ha già una licenza Win o …
Parallels è anche utile a chi, dovendo usare più sistemi, vuole risparmiare in harwdare o nel semplice disturbo di connettere altrove una presa USB che altrimenti sarebbe già collocata e pronta a ricevere imput.
Ed oltre a questi motivi vi sono tutti quelli che scaturiscono da uno stile proprio per quanto concerne l’informatica ed i propri strumenti.
Perché serve particolarmente al D-User?
Il D-User è un utente come tutti gli altri, ma con esigenze particolari che lo portano sovente a “vivere” il computer in maniera Diversa. Tutto quanto è stato appena detto vale a maggior ragione per il Disabile che, pur volendo, magari non può fisicamente staccare e riattaccare un cavo USB o per stampare, o per effettuare un Back-Up o per i mille motivi che possono correre su un cavo anziché un altro.
Bisogna anche considerare che un D-User spesso si avvale di periferiche speciali che fanno da ponte fra le sue necessità e la governabilità del computer. Se il D-User fosse, ad esempio, obbligato ad usare tre differenti sistemi su tre differenti macchine avrebbe nella migliore delle ipotesi la difficoltà di switcciare tramite hardware che non sempre hanno dei drivers per il controllo remoto o magari non li hanno per tutti i sistemi in uso; cosa ben più grave, costosa ed ingombrante sarebbe avere tastiera e mouse speciali per ogni macchina.
Per il D-User meglio Parallels Desktop od un PC che affianca il Mac?
Se il D-User non ha particolari necessità legate ad un boot in modalità Windows o Linux è certamente meglio utilizzare un Mac adeguatamente performante ed avere tutte le varie necessità soddisfatte da un’unica macchina. Questo consente anche di effettuare un Back-Up globale riducendo costi, tempo e fatiche nel gestire differenti operazioni che scriverebbero differenti volumi. Non bisogna neppure dimenticare di poter avere le VM – Virtual Machine – salvate e reinstallabili anche solo per riportare l’OS ad una pulizia precedente molti test, collaudi o quanto fate fare al vostro sistema operativo.
Parallels Desktop 3.0 ITA
Ora occupiamoci di capire, nel dettaglio, cos’è, cosa fa e come opera un software che gestisce così tante convivenze. Prima di tutto vi propongo il documento ufficiale sulla Release Notes.
Note sulla release
Principali funzionalità
Parallels Desktop 3.0 per Mac, la soluzione di virtualizzazione per Mac più venduta, permette di utilizzare contemporaneamente i sistemi operativi Windows e Mac OS X su qualunque iMac, Mac mini, MacBook, MacBook Pro, e Mac Pro Towers con processore Intel.
Grazie a Parallels Desktop 3.0 per Mac è possibile:
- Eseguire contemporaneamente qualsiasi applicazione Mac OS e Windows senza riavviare il computer
- Connettersi in modo trasparente a qualunque rete da Windows utilizzando una connessione Mac con l’opzione di condivisione reti
- Ottenere un livello superiore di prestazioni per Windows sul Mac sfruttando Intel VT – una soluzione leader nel mercato supportata da Parallels Software
- Utilizzare la modalità Coherence, trascinare, copiare e incollare i file ed eseguire associazioni trasparenti dei file per realizzare un’integrazione senza soluzione di continuità e mantenere un unico ambiente integrato per tutte leapplicazioni
- Salvare lo stato della virtual machine in esecuzione ed eseguire la procedura di ripristino in qualsiasi momento
- Creare velocemente una virtual machine e installare il sistema operativo ospite utilizzando la procedura guidata di installazione del sistema operativo
- Eseguire la partizione Boot Camp tramite la virtual machine
- Masterizzare CD o DVD dalla virtual machine utilizzando l’unità ottica del Mac
- Utilizzare le periferiche USB 2.0 sulla virtual machine
- Ottenere le massime prestazioni dalla virtual machine e ridurre le dimensioni dei file del disco di almeno il 50% con Parallels Compressor
- Migrare il vecchio PC nella virtual machine utilizzando Parallels Transporter
- Sfogliare le immagini delle virtual machine direttamente dal Mac utilizzando Parallels Explorer
- Scaricare e utilizzare le virtual machine precostruite dalla libreria delle applicazioni virtuali Parallels
Novità in Parallels Desktop 3.0 per Mac
Parallels Desktop 3.0 per Mac include le seguenti nuove funzionalità e migliorie:
- Coherence 2.0 – consente di eseguire le applicazioni Windows e Mac OS X in un unico ambiente integrato
- cartelle condivise invertite – consente di montare il file system di Windows e accedere ai file e alle cartelle direttamente da Mac OS X
- Livelli di protezione – consente di selezionare il livello di protezione utilizzando il cursore di protezione nella configurazione della virtual machine. Permette di scegliere il giusto equilibrio tra l’isolamento della virtual machine e l’integrazione completa tra il sistema operativo ospite Windows e Mac OS X
- Selezione intelligente – consente di aprire i documenti in Mac OS X o Windows utilizzando qualunque applicazione Mac OS X o Windows
- Registrazione automatica – dopo il primo avvio di un’applicazione Windows, la stessa viene utilizzata come applicazione predefinita per l’apertura dei tipi di documenti per i quali non esiste applicazione Mac OS X predefinita
- Integrazione dei file binari di Windows– consente di eseguire i file binari di Windows direttamente da Mac OS X
- Associazione di documenti modificabili – consente di fare click con il pulsante destro del mouse sulle applicazioni Windows in esecuzione in Dock per modificare i tipi di documenti associati. Consente di associare ogni tipo di documento a un’applicazione Windows in esecuzione o a un’applicazione Mac OS X originale
- Apertura dei file integrata – consente di fare clic con il pulsante destro del mouse su un documento in Mac OS X o Windows e scegliere qualunque applicazione Mac OS X o Windows disponibile dall’elenco “Apri con”
- Integrazione del doppio clic – consente di fare doppio clic su un documento in Mac OS X o Windows per aprirlo con l’applicazione Mac OS X o Windows predefinita. Ad esempio, è possibile fare doppio clic su un documento in Mac Finder per aprirlo con Word o Excel;
Fare doppio clic su un’immagine o su un file PDF in Windows Explorer per aprirlo con Mac Preview;
Fare doppio clic su qualunque programma EXE in Mac Finder per avviarlo in Windows;
Fare doppio clic su un file DMG in Windows Explorer per montarlo in Mac OS X - Browser/FTP/Posta predefiniti condivisi – consente di fare clic su un link web/ftp in Windows per aprirlo con Mac OS Safari; oppure di fare clic su un link mailto in Mac OS X per aprirlo con Windows Outlook
- Ripristino delle applicazioni Windows – è possibile sfogliare il menu applicazioni e fare clic su “Ripristina applicazioni Windows” per rimuovere gli stub delle applicazioni e pulire tutte le associazioni di file con Windows
- Integrazione Dock – permette di scegliere il livello di integrazione delle applicazioni Windows in Dock tra “Mai”, “Sempre” e “Solo in modalità Coherence”
- Integrazione del menu Start di Windows – è possibile fare clic sull’icona di Parallels nel Dock per mostrare il menu Start di Windows
- Grafica 3D accelerata – è possibile utilizzare applicazioni e giochi 3D alla velocità pressoché nativa
- Supporto OpenGL – permette di eseguire le applicazioni e i giochi OpenGL alla velocità nativa nei sistemi operativi ospiti Windows 2000/XP/2003/Vista
- Supporto limitato DirectX 8.1 – permette di eseguire le applicazioni e i giochi DirectX alla velocità nativa nei sistemi operativi ospiti Windows XP/2003/Vista
- Istantanee – permettono di salvare lo stato della virtual machine in esecuzione e ripristinarlo in qualsiasi momento
- Istantanee multiple – è possibile creare istantanee multiple
- Gestore visivo di istantanee – permette di gestire e spostarsi nella struttura delle istantanee con uno strumento completamente visivo
- Annulla dischi – permette di impostare la virtual machine per la sola lettura e di pulire le modifiche alla fine della sessione
- Dischi suddivisi – permette di suddividere i dischi virtuali in due blocchi da 2 G (per archiviare il disco virtuale su un file system FAT32)
- Stampanti condivise – è possibile stampare direttamente da Windows con qualsiasi stampante installata su Mac OS X
- Supporto Vista Boot Camp – permette di eseguire Windows Vista installato sulla partizione Boot Camp all’interno della virtual machine
- Supporto sperimentale per Windows 2008 (beta) – consente di eseguire Windows 2008 Server beta all’interno della virtual machine
- Hypervisor migliorato – offre sicurezza, stabilità e isolamento migliori tra le virtual machine e Mac OS X
- Gestore di memoria migliorato – consente di allocare sul disco rigido solo la memoria virtuale richiesta, e di risparmiare fino a 1,5 G di spazio per ogni virtual machine
- Parallels Tools per il sistema operativo Linux ospite – offre una migliore integrazione tra il sistema operativo ospite Linux e Mac OS X
- Sincronizzazione del mouse – consente di spostare il puntatore del mouse tra Linux e Mac OS X senza soluzione di continuità
- Modifica della risoluzione del monitor – consente di ridimensionare la risoluzione del sistema operativo ospite Linux in funzione della dimensione della finestra della virtual machine
- Nuove icone della barra degli strumenti – consente di passare tra tre gruppi predefiniti di icone per la barra delle applicazioni o di aggiungere le proprie icone a Parallels Desktop.app/Contents/Resources/Iconsets/
- Parallels Transporter migliorato – permette di utilizzare il cavo firewire per una facile migrazione
- Supporto per Vista – consente di migrare Vista PC o Vista VM di terze parti sulla virtual machine di Parallels
- Migrazione VM completa – permette di migrare l’intera VMware o la virtual machine di Microsoft nella virtual machine di Parallels
- Supporto firewire – consente di migrare il PC nella virtual machine di Parallels tramite il cavo firewire
- Parallels Explorer – permette di sfogliare le immagini delle virtual machine direttamente da Mac OS X quando Parallels Desktop non è in esecuzione, e di copiare, spostare ed eliminare i file e le cartelle sui dischi virtuali
- Applicazioni virtuali Parallels – consente di scaricare le virtual machine precostruite dalla libreria delle applicazioni virtuali di Parallels
- Altre modifiche – Riavviare le virtual machine sospese con un clic del mouse effettuato direttamente sulla loro finestra.
Il criterio di allocazione delle risorse tra virtual machine e Mac OS X può essere scelto con nuove procedure guidate (assistenti)
Rimozione dello strumento Image legacy dal pacchetto di installazione
Correzione degli errori in Parallels Desktop 3.0 per Mac
Elenco delle correzioni più importanti:
- Utilizzo alto della CPU quando alcuni dispositivi USB sono collegati alla VM
- Utilizzo alto della CPU da parte dei dispositivi di immissione audio abilitati nella VM
- Utilizzo alto della CPU da parte di VM in pausa
- Perdita di risorse GDI in ParallelsToolsCenter.exe
- BSOD 07B dopo la riparazione di Windows in Boot Camp
- Disinstallazione lenta della partizione Boot Camp
- Disinstallazione lenta dei CD/DVD reali
- Correzioni dell’installazione del sistema operativo ospite Ubuntu 7.04
- Ritardo di due minuti durante iI montaggio del CD-ROM nel sistema operativo ospite Ubuntu
- Correzioni della stabilità dei sistemi operativi ospiti Windows XP SP0 e Windows XP SP1
- Fissato problema di coerenza sui monitor da 23″ e 30″ – ora sono disponibili fino a 64 MB di RAM vide
- Correzione dell’installazione di Parallels Tools per Windows NT, Windows 98 e Windows 95
- Fissato il problema relativo al caricamento 100% della CPU dei sistemi operativi ospiti Windows 95 e Windows 98
- Correzioni di problemi di installazione dei sistemi operativi ospiti Linspire/Freespire 5.1
- Modificato il comportamento di connessione automatica dei dispositivi USB – ora non si connettono i dispositivi HID (mouse, tastiere…)
- Fissato il problema di Windows XP in Boot Camp che reinstallava costantemente gli aggiornamenti di Windows
- Inoltre sono stati fissati molti altri problemi e sono state implementate molte migliorie.
Applicazioni 3D e giochi compatibili
I seguenti giochi applicazioni 3D sono compatibili con la virtualizzazione hardware di Parallels Desktop 3.0 per Mac 3D:
- Autodesk AutoCAD 2008 (disattivare la sincronizzazione del mouseper ottenere migliori risultati)
- AeroFly Pro Deluxe
- AVID SoftImage XSI 5.11
- RhinoCeros 4
- SketchUp Pro 6
- SolidWorks 2007
- Alien Arena 2007 (OpenGL)
- Baldur’s Gate 2 (Direct3D)
- Call of Duty (OpenGL)
- Counter Strike 1.6 (OpenGL/Direct3D)
- Descent 3 (OpenGL)
- Doom 3 (OpenGL)
- Duke Nukem Manhattan Project (OpenGL)
- Dungeon Siege 2 (Direct3D)
- Far Cry (OpenGL)
- GORE – Ultimate Soldier (OpenGL)
- Half Life (OpenGL/Direct3D)
- Hitman Codename 47 (OpenGL)
- Hitman Silent Assasin (OpenGL)
- Hitman Contracts (OpenGL)
- Max Payne (Direct3D)
- Max Payne 2 (Direct3D)
- Neverball (OpenGL)
- Prey (OpenGL)
- Quake 1 GL (OpenGL)
- Quake 2 (OpenGL)
- Quake 3 Arena (OpenGL)
- Return to Castle Wolfenstein (OpenGL)
- Scorched 3D (OpenGL)
- Serious Sam The First Encounter (OpenGL)
- Serious Sam The Second Encounter (OpenGL)
- SiN (OpenGL)
- Tribes (OpenGL)
- Unreal Tournament 2004 (OpenGL)
- Warcraft 3 (OpenGL)
- Worms 3D (OpenGL)
Stupefacente semplicità
La presenza del programma quasi non la si avverte ed è anche estremamente semplice eseguire i settaggi che in alcuni casi ci permettono di definire scorciatoie di navigazione. Nel nostro caso Parallels Desktop 3.0 ITA è stato installato su un MacBook sul quale nel Luglio 2006 installai il primo Parallels Desktop allora disponibile solo in inglese.
La versione italiana non aggiorna precedenti versioni in inglese, ho quindi proceduto a disinstallare il vecchio Parallels con il suo specifico tool. L’operazione non ha cancellato le VM – Virtual Machine – lasciandole al loro posto. Prima di iniziare, per cautela, avevo comunque fatto un Back-Up totale e riavviabile dell’HD.
L’installazione è stata eseguita in un lampo, non ho neppure dovuto installare, in seconda battuta, i Tools aggiuntivi come feci lo scorso Luglio. Li ho solo aggiornati. Al primo avvio il sistema chiede se ci si vuole registrare, così ho fatto. Era ora di richiamare le VM già realizzate in precedenza, richiamo quella di Windows XP e mi compare a video l’immagine seguente.
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Avendo deciso di aggiornare ho clickato su converti per avere operativa la VM che si presentava così.
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Prima di procedere oltre: le Preferenze
Come già ribadito Parallels contrappone alla potenza la semplicità, le Preferenze dell’applicazione si suddividono in sei differenti pannelli. Vediamo quali sono e come si presentano.
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Generale – Poter scegliere di personalizzare percorso ed azioni potrebbe essere una scelta incauta, se non vi è una reale necessità i parametri proposti vanno più che bene. È il pannello in cui si determinano le preferenze di base. È interessante notare come la condivisione delle applicazioni Web renda le VM pronte alla partenza da subito anche per i servizi Web.
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Memoria – Il test è stato fatto su un MacBook con 1,25 GB di RAM senza variare i settaggi “di serie”. Prestazioni ottime anche con due VM avviate.
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Rete – Anche in questo caso i dati proposti vengono rivelati in automatico. Salvo particolari necessità non verranno modificati.
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Aspetto – Qui è bene operare le scelte che più si avvicinano al vostro modo di lavorare. Alla prima scelta ho definito “Solo in modalità Coerenza”, Pensando poi di disattivare la barra di XP con il bottone Start. Come vedrete successivamente risulta fastidioso e graficamente sgradevole avere la barra di XP appoggiata alla parte superiore del Dock.
Per l’icona di ancoraggio la scelta e rimasta “Menu Start”.
Per giungere alla disattivazione della barra di XP occorre andare nel menù Vista e successivamente Personalizza visualizzazione, come mostrano le immagini che seguono.
Il pannello “Finestra principale” vi consente di scegliere il posizionamento e lo stile del menù a bottoni di ogni finestra di VM. I settaggi di default sono ottimi e pratici. Ingrandite l’immagine per una corretta visione.
Il pannello “Coerenza” consente di disattivare la barra delle applicazioni Windows nonché le specifiche relative all’area di lavoro. Ingrandite l’immagine per una corretta visione.
Per l’utilizzo a schermo intero ho preferito disattivare l’opzione “Cambia risoluzione Mac OS X” così da avere un XP realmente full screen e non con sgradevoli bande nere sui fianchi del monitor.
Ripristinare i messaggi nascosti può essere utile in una fase di apprendimento.
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Animazione – Questo pannello propone scelte che sono solo correlate ai vostri gusti personali, quindi buon divertimento …
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Tastiera – Questo pannello è importante saperlo gestire se modificato rispetto alla versione di default. Non dobbiamo dimenticarci che stiamo programmando tasti e/o combinazioni di tasti in ambiente OS X quando poi le stesse verranno eseguite sotto Windows, Linux od altri OS che possono attivare azioni precise in base a quelle combinazioni che si credono utili solo al nostro scopo. Non vi è neppure matematica certezza che a forza di generare VM non si incappi comunque in un conflitto.
L’immagine mostra il pannello della versione in inglese. Come più di una volta ho rilevato i testi in italiano sono troncati. È certamente un problema relativo ad una mancata concertazione sulla lunghezza dei testi.
VM – Virtual Machine
La finestra di una VM si presenta così.
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Ogni voce del menù Configurazione e un link che conduce ad un pannello dove si regolano le varie preferenze. Evito un approfondimento che non vi sarebbe di aiuto e ci allontanerebbe solo da aspetti più pratici.
VM – Attiva
L’aspetto di una VW attiva è quello proposto dall’immagine che segue. Il menù che si trova a destra, come già detto, lo potete posizionare diversamente, ad esempio in alto, e definire altri stili ai bottoni.
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Tramite il menù a bottoni suddiviso in tre blocchi logici potrete, partendo dall’alto: arrestare, sospendere ed avviare la Virtual Machine, passare in modalità schermo intero od attivare Coerenza, poi ancora Crea snapshot, Torna a istantanea e Esegui gestione istantanee.
Potete notare come il cestino di Windows è stato posizionato in maniera atipica per evitare di trovarselo in una zona più o meno centrale del video quando si passa in modalità full screen; è doveroso specificare che capita solamente quando si chiede al sistema di adattare la VM alla risoluzione di OS X, c’è però anche da chieresi chi non lo farebbe rinunciando ad una generosa porzione del monitor.
Nella barra inferiore, di stato, vi è tutta una serie di icone che, da sinistra a destra, sono: Floppi, Disco rigido (1), CD/DVD-ROM (1),, Scheda di rete (1),Audio, USB e Cartelle condivise. Molte di esse danno accesso a menù dai quali è possibile operare delle scelte.
La finestra si può ridimensionare per trascinamento.
VM – Modi di visualizzazione
Una Virtual Machine è di fatto il contenitore di un OS alternativo che poi si deve mostrare per essere utilizzato. Questo può avvenire in diversi modi.
All’interno di una finestra
Un OS alternativo è un ambiente estraneo che in qualche modo va circoscritto e gestito all’interno del sistema che lo ospita. Come accadeva già anni fa con VirtualPC inevitabilmente le VM di Parallels sono contenute in finestre quasi standard, personalizzate quel tanto che basta per offrire comandi e controlli relativi alla VM.
La modalità “VM Window” mantiene una sua logica ed utilità. A maggior ragione se si hanno più VM attivate, condizione più frequente di quanto non si creda. In questo modo all’interno di OS X potrò gestire, muovere e collocare più VM. Contrarle nel Dock, ridurle a Stiky Windows o, fra un po’, ripartirle in differenti aree di lavoro con Spaces di Leopard.
Personalmente apprezzo questa modalità che pur non essendo innovativa mantiene pulizia e reale coerenza …
All’interno di una finestra, ma a schermo completo
Ecco, questa è la più efficace e coerente evoluzione della modalità precedente. Sarà di gran lunga valorizzata ad Ottobre con il rilascio di Leopard e l’abbinamento della VM ad un’area lavoro di Spaces. Questo abbinamento sarà esaltante!
Per chi non avesse voglia di aspettare, ricordo che già oggi è possibile avere più Desktop, non perdevi la lettura del link appena segnalato.
Il passaggio a questa modalità vi mostrerà un messaggio che vi ricorderà come disattivarla
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In modalità Coerenza
Non mi riesce di comprendere il perché abbiano battezzato questa modalità Coerenza. Più che una Coerenza è una Fusione, una Integrazione od una Intersezione di sistemi.
Bando alla filologia. Di fatto Coerenza consente ai sistemi di coabitare lo stesso spazio. Quella che segue è un’immagine che mostra un desktop condiviso.
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Prescindendo dall’utilità derivante dal fatto che la barra delle applicazioni di XP sia utile averla a portata di mano è anche vero che è piuttosto sgradevole averla “in testa” al Dock di OS X. È pur vero che poter avere le finestre delle applicazioni XP accanto a quelle di OS X sia utile. In questo caso si può vedere il diverso comportamento fra Safari ed Internet Explorer 6 che non visualizza bene il ribbon.
Chi fa siti web sa bene come debbano essere confrontate le pagine fra diversi brouser o differenti releases di uno stesso. L’immagine che segue mostra due VM XP avviate, una delle quali in modalità Coerenza. Si può notare come Explorer 7 sia migliorato rispetto al 6 nella gestione dei CSS.
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Tuttavia si può avere una Coerenza più coerente.
In modalità Coerenza, ma senza la barra delle applicazioni (di XP)
Se si decide di occultare la barra delle applicazioni di XP e di far comparire le icone delle applicazioni sempre XP nel Dock otterremo maggiore integrazione fra i sistemi: la Parallels Coerenza.
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Potrebbe essere, ed in parte lo è già, un’ottima soluzione se non fosse per alcune lacune progettuali che creano non poca difficoltà al D-User e che, se colmate, potrebbero offrire maggiori comodità a tutti gli utenti. Più avanti verranno esaminate le soluzioni.
Una o più Istantanee di VM
No, non stiamo parlano di come realizzare screenshots del video o di una singola finestra, sistema peraltro utile se fosse introdotto visto che non sempre si conoscono a fondo gli OS “ospitati” che non si adoperano frequentemente e con essi i comandi meno comuni.
La creazione di un’Istantanea ci permette invece di “fotografare” lo stato corrente della VM. C’è di più, il sistema è dotato di un Gestore di Istantanee. Ciò significa che possiamo scattare il numero che ci occorre di Istantanee e richiare quella utile al momento senza dover ripercorrere i passaggi necessari già fatti, Parallels lavorerà quindi per noi …
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Dal menù della VM si raggiunge con l’apposito bottone il Gestore di Istantanee dal quelle è possibile scegliere l’Istantanea più utile quindi ripristinare uno stato della VM attualmente non attivo. È ovvio che questa manovra cancellerà lo stato attuale della VM.
Questo sistema non è utile, bensì utilissimo, al D-User che risparmierà molte energie e tempo in passaggi così evitati. Va da se che l’utilità di Istantanea rappresenta una comodità per Tutti e non solo per l’utenza Disabile.
Boot Camp in VM
Per la carenza di spazio del mio MacBook non ho potuto sperimentare direttamente questa utile funzionalità. Mi sarebbe piaciuto farlo con una licenza Vista e verificare se la gestione della grafica aveva risolto i problemi con le trasparenze e/o altri effetti.
Resta inequivocabile l’utilità della funzione che risolve così anche dei problemi di licenza per l’installazione di alcuni software Microsoft in ambienti VM.
Parallels Desktop – Valori aggiunti
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Parallels Transporter
Sin dalla prima versione Parallels Desktop per Mac risultò un prodotto deciso ad affermarsi. La sua crescita è stata straordinaria, questa valutazione è certamente accentuata dal passaggio della prima versione alla 3.0 per quanto vi siano elementi oggettivi a supporto.
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Parallels Transporter consente di creare una VM importando l’ambiente OS da un PC o da un’altra Virtual Machine. La comodità è straordinaria.
Parallels Explorer
È un comodo sistema che permette di navigare le Dir delle VM direttamente da OS X. Questa immagine vi mostra una delle prime schermate.
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L’utilità è innegabile, posso raggiungere documenti senza alcuna difficoltà ed aprirli, copiarli, duplicarli per i fini che mi sono utili. Il sistema però richiede molta attenzione da parte dell’utente perché anche solo per distrazione si potrebbero far danni …
Nell’immagine che segue si può notare come abbia raggiunto un documento Windows di WordPad che con un doppio click ho aperto in TextEdit di OS X. Giunti a questo punto ciò che sembra mancare, una volta selezionato il documento, sono le sue informazioni.
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E tutto ciò che è stato tralasciato …
La disamina ha certamente tralasciato molte cose e ne ha esaminate altre con sufficienza, ma era quanto occorreva per giungere al punto successivo ed essere propositivi per le prossime release.
Come vorrei implementare Parallels Desktop
Occorre fare una premessa che ricordi anche lo scopo del Progetto “Apple D-User”: per quanto un software sia potente e ben fatto nonché di grande utilità può essere spesso privo di quelle piccole cose che invece lo renderebbero veramente “Grande” anche per i D-Users troppo spesso dimenticati come “Mercato”.
Fatta la dovuta premessa auguriamoci che quanto di seguito evidenzierò Avanquest lo trasmetta a Parallels Inc. guadagnandosi il merito di farsi portavoce di imput che altrimenti, forse, non giungerebbero mai. Tutto ciò anche in considerazione che molte migliorie sarebbero comunque utili a Tutti gli utenti.
Dimensionamento finestra
È stato più volte evidenziato come questo software possa servire a chi lavorando in OS X ha bisogno di testare sotto differenti OS – Windows, Linux e … – senza per questo doversi caricare di hardware. La prima figura a cui penso, perché mi diletto a farlo, è il WebMaster che deve verificare la corrispondenza delle proprie pagine sotto differenti Browser.
L’ampiezza della finestra che mostra la VM attiva acquista una rilevante importanza. Ecco perché occorrerebbe che vi fosse un select in grado di dimensionare la finestra in base a valori predefiniti. L’ultimo di questi valori potrebbe essere la modalità full screen già presente come bottone.
Sopra, sotto o di lato al select dovrebbe anche esserci un bottone che, se premuto, aumenti al 100% di fruibilità la finestra che altrimenti risulterebbe alta solo 600 pixel se impostata ad 800×600 pixel. Ciò che in effetti conta non è la misura verticale, ma l’orizzontale ed è per questo motivo che risulta inutile non adoperare tutta l’altezza disponibile.
Altra soluzione ancora più comoda sarebbe avere nel select i valori doppi, dove i doppi sarebbero contraddistinti da “+H”. Si avrebbero quindi due valori consecutivi così differenziati: “1024×768” e “1024×768 +H”.
È una soluzione estremamente semplice da realizzare, andrebbe fatta!
Una richiesta apparentemente banale, non lo è per il D-User distonico che con movimenti impropri raggiungerebbe con molta fatica un obiettivo comunque approssimato tanto più che le misure da ottenere sono quelle interne alla finestra.
Wirtual Machine con pannelli
Immaginando di essere, per esempio un WebMaster, potrei lavorare in OS X ed aver bisogno di testare le pagine sotto Windows e Linux. Il display del mio vecchio MacBook 13″ ha una risoluzione di 1280×800 pixel. Allo scopo andrebbe bene una finestra di VM impostata su base 800 o 1024 pixel, dipende dal sito che si sta lavorando.
Attivare due differenti VM è semplicissimo come mostrato in una delle precedenti immagini. Per quale motivo, però, dovrei occupare differenti spazi poi anche da gestire in spostamenti, occultamenti o contrazioni nel Dock?
Una finestra di VM con i pannelli funzionali come quelli di Safari 3 potrebbe essere uno strumento comodo per molti. Definirebbe una rapida gestione degli spazi ed offrirebbe una funzionalità in più solo a chi riterrà opportuno utilizzarla proprio come Coerenza ad esempio.
È una soluzione estremamente semplice da realizzare, andrebbe fatta!
Una richiesta apparentemente banale non lo è per il D-User che dovrebbe, in certi casi, raddoppiare o triplicare l’operatività che potrebbe essere di una sola finestra.
Fabbrica di screeshots
Se d’abitudine uso OS X è probabile che non sappia realizzare degli screenshots dell’intero desktop o di una singola finestra sotto Windows o Linux. siccome è frequente la necessità di catturare immagini di finestre “attive” potrebbe far comodo un sistema di creazione e gestione degli screenshots in attesa di trasferire quelli utili in OS X.
È certamente una implementazione secondaria che però potrebbe avere il suo buon consenso.
Navigazione semplificata per modalità Full Screen e Coerenza
Come D-User fisico e distonico incontro grossissime difficoltà a gestire il ritorno da due differenti modalità: Full Screen e Coerenza. Di seguito indicherò più d’una soluzione alcune delle quali di tale semplicità da non dover mancare alla prima nuova release.
Facciamo una premessa: la combinazione dei tasti se si è Disabili negli arti superiori e, comunque difficoltosa per molti, per alcuni impraticabile senza l’attivazione della funzione “Tasti singoli” di Accesso Universale; se come me digitate con un pennarello fra i denti per ottenere la lista delle applicazioni in esecuzione non vi basterà fare Mela+Tabulazione perché così otterrete solo il passaggio all’applicazione successiva, dovrete invece digitare Mele+Mela+Tabulazionee solo così otterrete l’effetto “dito su tasto Mela”, però così le cose si complicano se, ad esempio, la combinazione è Ctrl+Alt+(…).
Fortunatamente per Parallels Desktop vi sono differenti soluzioni, iniziamo ad esaminarle.
Soluzioni per modalità Full Screen
Due divesse idee per una maggior Usabilità:
- Partiamo dalla soluzione più semplice e forse la migliore per Parallels Desktop che dovendoci garantire le sue funzionalità per molti OS deve fare i conti con infinite casistiche informatiche. La combinazione dei tasti abbiamo visto che potendo va evitata, quindi per uscire dalla modalità in discussione useremo, ad esempio, il tasto Mela che se non seguito da un altro tasto rimarrà attivo – ricordiamoci che se anche il cursore del mouse scorrazza per il monitor senza fare click il tasto Mela continuerà ad essere attivo – dunque a questo punto basterà rendere “sensibili” i margini del monitor che definiranno ben otto aree sensibili: i quattro angoli e le aree comprese fra questi. Quindi [Mela]+[Mouse]+[Area sensibile] offrirà il ritorno alla modalità finestra.
Importante: Questa soluzione offrendo otto diverse aree sensibili consente la gestione di modalità e funzionalità perse o meno comode in modalità full screen: pensate ad esempio alla creazione, cancellazione e gestione delle Istantanee.
- Un’altra soluzione più impegnativa, meno flessibile ed invasiva nei confronti dell’OS presente nella VM è un’applicazione, un tool, che Parallels Desktop installa in XP o … e che viene lanciato al login dell’OS ospitato offrendo, ad esempio, una icona nella barra delle applicazioni che da accesso ad un menù fra le cui voci potrebbe esserci “Abbandona modalità full screen”.
Due diversi modi di intendere l’operatività. Personalmente preferisco la prima soluzione.
Soluzioni per modalità Coerenza
- La prima soluzione coincide con quella delle “aree sensibili” descritte al punto 1. di “Soluzioni per modalità Full Screen” che rappresentano un vero contenitore di imput specifici.
- La seconda è ancor più semplice. Basta inserire una riga di menù all’internoo di quello generato dall’icona di Parallels Desktop. Per quanto potrebbe apparire ridondante in questo menù vi collocherei anche le voci relative alle Istantanee, vere scorciatoie salva tempo e fatica nonché l’elenco delle stesse. Averle a disposizione in due diverse ed opposte aree del video significa raggiungerle dov’è più comodo.
È una soluzione estremamente semplice da realizzare, andrebbe fatta!
Realizzare le “Aree sensibili” significherebbe aumentare di molto l’Usabilità di Parallels Desktop. Sarebbe un’importante implementazione per il D-User!
Alias di Istantanee
Se si utilizza la VM in modalità non Coerenza potrebbe far comodo salvare come alias sulla scrivania le Istantanee generate o solo quelle che si ritengono più utili.
Stiky Switch per Virtual Machine
Potrebbe essere un valido strumento di pulizia e transizione fra una VM e l’altra una sorta di “Stiky Switch”. Per come lo immagino io dovrebbe essere una sorta di clone del Dock Apple che comparirebbe nell’area sensibile a lui attribuita e che sparirebbe una volta eseguito il click sull’icona della VM da raggiungere.
Questa soluzione è di grandissima utilità se si è in modalità full screen, lo sarebbe anche in modalità Coerenza perché nel richiamare una VM potrebbe, volendo, occultare l’altra.
È una soluzione estremamente semplice da realizzare, andrebbe fatta!
Apple OS X fra gli OS supportati
Ed ora qualcosa di irrinunciabile, ma che forse Parallels non ci potrà offrire per motivi “plitici” ….
Quello che forse manca a molti utenti Mac, io come D-User mi propongo come capo fila, è la possibilità di creare una VM all’interno della quale far girare Apple OS X. Potrebbe sembrare assurdo, ma non lo è. Sarebbe possibile avere una VM in vece di una partizione disco, sarebbe possibile mantenere un back-up pulito della VM e reinstallarlo dopo molte, troppe prove e test di vario tipo.
Questa possibilità non limiterebbe le vendite di “secondi” Mac, bensì spingerebbe all’acquisto di macchine più performanti. Se vi fosse stata questa possibilità un anno fa non avrei certo acquistato un MacBook Bianco base, ma avrei rinnovato il mio PowerBook 17″ del 2003. Apple avrebbe incassato il triplo ed io non lavorerei con un mare di difficoltà proprio anche di carattere logistico: accendi due computer, fai il back-up a due Mac anziché uno, swirtcha più volte da una macchina all’altra perché su una lavori e sull’altra sperimenti, insomma è un problema non da poco se sei D-User …
Tuttavia credo sia una soluzione utile anche a Sviluppatori, Beta Testers, e …
Mi auguro sinceramente che Parallels Inc. ed Apple possano trovare un accordo e/o una soluzione tecnico economica. Io sarei disposto a pagare ad Apple, anche tramite Parallels, un costo di “sblocco” di un limite che non è certamente di carattere tecnico.
Auguriamoci che in un aggiornamento 3.x questo diventi possibile!
Le traduzioni mancanti
Un plauso ad Avanquest che ha reso un programma così importante in italiano, sebbene si viva alle porte del 2010, l’anno del contatto per Kubrick, non tutti conoscono o sono tenuti a conoscere l’inglese.
Tuttavia fa parte del programma anche la documentazione che è rimasta in inglese salvo per il file relativo alle novità di release, non mi sembra molto logico.
Parallels Inc. dovrebbe anche valorizzare una condizione di prodotto localizzato mettendo i vari soggetti nella condizione di uscire in concomitanza con gli aggiornamenti in lingua inglese. Sarebbe anche una gradita forma di rispetto …!
In conclusione
Parallels Desktop per Mac non è un programma come tanti, è “il programma”. In questo segmento di mercato rappresenta certo l’attuale punta di diamante. Se crescerà tenendo conto anche delle esigenze del D-User si affermerà ancor di più e per i D-User che lo apprezzeranno di più e per tutti quelli che potranno ridimensionare le finestre in maniera scientifica o programmare le “Aree sensibili” certamente più intuitive ed univoche di astruse ed inaccessibili combinazioni di tasti.
Sicuramente molto non è stato detto, ma come sempre lo Speciale è stato vissuto è scritto come un’esperienza su strada per consigliare implementazioni utili ad una parte di utenza spesso non distinguibile, ma esistente: i D-Users.
Concludo coltivando un’aspettativa: le “Aree sensibili”!
Grazie!
Un grazie particolare all’Amico Paolo Portaluri – poweruser – per avermi affiancato in alcune necessità mentre scrivevo questo Speciale. Ciao Paolo!
Idea di Carlo Filippo Follis – Fonte originaria: Norisberghen.it – Progetto “Apple D-User”