I numeri parlano chiaro: solo coi preordini, Apple ha già venduto qualcosa come 120.000 iPad. Ciò significa che, pur ipotizzando una predilezione dell’utenza per il modello base, siamo di fronte a guadagni pari a 60 milioni di dollari. Grande successo ed encomiabile dimostrazione di fiducia da parte degli utenti, direbbe qualcuno, idiozia dice invece PC World.
La questione iPad è quanto mai controversa anche tra gli stessi utenti di mela|blog, e se da una parte c’è chi è pronto a scommettere sulla rivoluzione in atto, dall’altra c’è chi dubita che iPad possegga la killer application per creare un mercato che non c’era, un po’ come è accaduto con iPod, iTunes Store ed iPhone.
Probabilmente, comprare un prodotto ancor prima di averlo visto e provato fisicamente è un azzardo che rischia di creare insoddisfazione nell’acquirente. Tuttavia molti utenti Apple sono pronti a correre il rischio, pur di ridurre al minimo l’attesa per metterci sopra le mani. A riguardo, il giudizio di PC World è oltremodo severo:
Abbiamo visto tutti dimostrazioni di promettenti prodotti che poi si sono risolti in grandi delusioni, una volta provati dal vivo. Perché rischiare? Dopotutto, la prima generazione di iPad sarà particolarmente foriera di insoddisfazioni poiché, una volta terminata la frenesia, sarà la versione che ci farà capire cosa avrebbe dovuto invece fare Apple.
Al di là delle critiche più aspre, comunque, bisogna cercare di leggere tra le righe di un fenomeno che è piuttosto peculiare. Saranno gli altissimi livelli di soddisfazione che la mela induce (leggi: dà esattamente ciò che promette negli spot), ma dire che gli utenti stanno acquistando a occhi chiusi è una mezza bugia: dopotutto, come è di per sé evidente, iPad non è che un grosso iPhone, e cose come App Store, funzionalità multi-touch e la sua interfaccia grafica sono ormai realtà rodate e largamente apprezzate.
Non è che iPad sia perfetto, anzi, a dirla tutta è pieno di fastidiosi legacci come la necessità di abbinarlo ad un computer fisso o le restrizioni nell’accesso ai media. A metà strada tra laptop e telefono, è però percepito più come un computer che come uno smartphone, e quindi esportare linearmente il paradigma di iPhone su un tablet potrebbe risultare meno immediato del previsto. Ma da qui a insultare chi lo acquista, ce ne passa.