Alla fine l’applicazione di Pebble è arrivata anche su iTunes, nessun problema quindi per la sua versione iOS.
Pebble: prime spedizioni per lo smartwatch, possibile ritardo per l’app iOS
Con una nuova nota su Kickstarter, i produttori di Pebble hanno annunciato la spedizione dei primi modelli dello smartwatch finanziato tramite crowdfunding, destinati come promesso proprio ai backer che hanno permesso al dispositivo di superare i 10 milioni di dollari di fronte alla richiesta iniziale di appena 100.000$.
A quanto pare però, una spiacevole sorpresa è dietro l’angolo per i primi possessori di Pebble intenzionati a usarlo con un dispositivo iOS: mentre l’applicazione Android dovrebbe comparire domani su Google Play, i creatori di Pebble hanno reso noto di aver inviato l’applicazione per l’approvazione su App Store circa due settimane fa, senza ricevere ancora un riscontro.
Anche dopo l’arrivo di Pebble quindi, i possessori di iPhone potrebbero rischiare di ritrovarsi con lo smartwatch non completamente usabile a causa di questo ritardo: le funzionalità principali come le notifiche e la riproduzione di musica dovrebbero in realtà funzionare ugualmente, a differenza della possibilità di aggiornare il software e installare nuove skin per l’orologio per le quali è necessaria l’installazione dell’app di Pebble sul proprio smartphone.
Il numero dei primi Pebble partiti è inoltre inferiore a quanto inizialmente pianificato: sono solo 500 gli orologi spediti, ai quali si dovrebbero unire presto altre unità. Ed è meglio che presto sia realmente presto, visto che i backer su Kickstarter sono quasi 69.000: su ispebbleshipping.com dovrebbe essere comunque possibile controllare lo stato della spedizione del proprio smartwatch.
Il Pebble è un orologio con touchscreen, che si connette via Bluetooth ad Android e iOS per mostrare una serie di notifiche configurabili. Un dispositivo utile anche per gli sportivi, ai quali garantisce funzioni specifiche come il contachilometri per biciclette: per funzionare, ovviamente, Pebble richiede all’utente di avere con sé il proprio smartphone, acceso, collegato a Internet e col Bluetooth attivo per permettere la comunicazione tra i due dispositivi.
Via | 9to5mac.com