Spesso e volentieri scriviamo dei post nei quali cerchiamo di prevedere quale sarà e come sarà il prossimo prodotto Apple. Lo spunto parte sempre dalle indiscrezioni che arrivano da qualche gola profonda nella catena di produzione o dalle immagini di qualche componente trapelato, ma il rischio di prendere una cantonata è sempre dietro l’angolo, perché l’evidenza, che normalmente è lo strumento migliore per prevedere le cose, non funziona con Apple, come fa notare Mike Elgan su Cult of Mac.
Il motivo risiede nel fatto che i tradizionali produttori come Nokia o Samsung analizzano il mercato e per ogni fascia d’utenza realizzano un prodotto adatto alle loro esigenze, moltiplicando a dismisura l’offerta di dispositivi, realizzati combinando in vari modi i componenti su cui si basano. Alla fine sono i clienti a scegliere il dispositivo che più si adatta alle loro esigenze.
Il processo di Apple è invece esattamente l’opposto, a Cupertino cercano di sintetizzare in un unico prodotto tutte le migliori soluzioni. Per arrivarci creano un numero elevato di prototipi, tra loro molto diversi, come i prototipi dell’iPhone rivelati da Tony Fadell e per difendere la proprietà intellettuale brevettano qualsiasi cosa prima ancora di aver progettato il dispositivo definitivo. L’analisi di inediti brevetti pubblicati da siti come Patently Apple, spesso non fornisce indicazioni precise su un nuovo prodotto della Mela, perché Apple spesso brevetta il design e le funzionalità fondamentali del dispositivo solo dopo che questo è stato presentato.
Secondo Elgan un approccio più efficace per prevedere i futuri prodotti della Mela è quindi quello di immedesimarsi nelle strategie e nella cultura dell’azienda:
Qual’è la strategia fondamentale di Apple? E’ realizzare la migliore esperienza d’uso per la fruizione e la creazioni di contenuti. Per fare questo cercano delle aree dove le persone soffrono di un’esperienza d’uso scadente e provano a migliorarla con una sapiente combinazione di hardware, software e servizi.
Basandosi su questa strategia è più facile prevedere che prima o poi Apple realizzerà il proprio televisore, perché gli utenti hanno bisogno di qualcosa di più evoluto e nello stesso tempo di più semplice da utilizzare delle attuali smart TV.
Analizzando la cultura della Mela è anche possibile immaginare l’aspetto del cosiddetto iPanel, poiché a Cupertino tengono molto al concetto di unità del design, al family feeling si direbbe nel mondo dell’automobile, per cui il futuro televisore avrà un design molto simile a quello di un iMac o di un Cinema Display.
Ricordo che quando Steve Jobs presentò per la prima volta l’iPad, l’unico elemento che mi stupì fu l’ampia cornice, giustificata da una necessità funzionale a cui non avevo pensato, mentre il design, l’hardware e le funzionalità erano esattamente quelle che mi ero immaginato.
iPad è diventato sinonimo di tablet, così come iPod è diventato sinonimo di lettore multimediale, ma i tablet ed i lettori mp3 esistevano anche prima che Apple proponesse i propri dispositivi, che però hanno rivoluzionato l’esperienza d’uso e creato una categoria di prodotti a se stante faticosamente imitata dalla concorrenza.