Perché i prodotti Apple si svalutano meno della concorrenza?

Non costano soltanto di più: i prodotti Apple valgono di più e si svalutano meno nel tempo; ma perché accade? Vediamo chi lo sa.
Perché i prodotti Apple si svalutano meno della concorrenza?
Non costano soltanto di più: i prodotti Apple valgono di più e si svalutano meno nel tempo; ma perché accade? Vediamo chi lo sa.

È sotto gli occhi di tutti che i prodotti Apple durino di più di quelli concorrenti, ed è anche per questo che costano di più. Con iPhone, iPad e Mac si ha la distinta percezione di comprare qualcosa di più di un prodotto consumer massificata: ma perché i prodotti Apple si svalutano meno della concorrenza?

C’è chi cambia il Mac ogni pochi anni e chi invece se lo tiene orgogliosamente per oltre 10 anni. E una cosa è certa: sono fenomeni che si manifestano solo nel mondo Apple, perché fare la stessa cosa con un PC Windows è pura fantascienza. I prodotti Apple hanno un design ricercato, sono fatti di materiali pregiati, includono solo tecnologie recenti, e godono di un lungo supporto software su cui gli utenti possono contare. E questo è sotto gli occhi di tutti.

Ma ci sono altre ragioni meno evidenti. Per esempio, hai notato che oramai le scorte di iPhone iPad e Mac sono sempre perennemente contingentate al momento del lancio? E ora, tra pandemia e fissazioni neocolonialiste russe, ora è anche peggio: la crisi dei semiconduttori ha reso la norma attendere anche un mese prima di ricevere un Mac in configurazione à la carte o un iPhone 14 Pro. Verrebbe quasi da dire che Apple produca un po’ meno dispositivi del necessario: deliberatamente o meno, ciò rende i suoi prodotti più rari, e dunque più ricercati.

Software o Hardware?

È una diatriba vecchia come il mondo. Ma Apple produce hardware, come Dell o HP, o ottimo software che le serve per vendere l’hardware? Lo diciamo da anni: Apple è per lo più un’azienda software. E il software è ottimo perché, girando solo su hardware Apple, ti convince ad acquistare Mac, iPhone e iPad. Anzi, per la prima volta dalla sua nascita, negli ultimi anni ha assunto più ingegneri software che hardware: ciò è necessario per accelerare la transizione verso la fornitura di servizi.

Inoltre, Apple ha il controllo verticale su hardware e software, e questo le permette di creare l’esperienza utente ideale. E le dà anche l’autorità e la forza di praticare cambi di paradigma importanti e salti tecnologici che altrimenti risulterebbero molto sgraditi agli utenti. Pensa all’abbandono del jack cuffie su iPhone, ad esempio, o alla rimozione del caricatore dalle confezioni di iPhone. Poi, dopo iPhone, gli altri hanno seguito a ruota. Ma senza Apple a fare da apripista, non avrebbero mai avuto il coraggio di scontentare tanto l’utenza.

Metti insieme tutti questi elementi, ed ecco che ci si può fare un’idea del perché Apple sia percepita come un marchio audace che non esita a lanciare nuovi design, a sperimentare e -se ha un senso dal punto di vista tecnologico- andare contro gli immediati desiderata dei suoi clienti. Insomma, ha una visione concreta al di là della retorica aziendalista. Ed ecco perché esistono persone disposte a spendere 500€ per un paio di scarpe di marca o 3.000€ per un MacBook Pro.

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