Mentre iPad Pro e iPad Air adottano da tempo USB-C come porta di collegamento, su iPhone continua a resistere la vecchia Lightning. E giustamente gli utenti si domandano: è solo una questione di soldi, oppure ci sono anche ragioni tecniche?
Fermo restando che le motivazioni di Apple le conosce solo Apple, è possibile fare alcune supposizioni sul perché iPhone si ostini a preservare la vecchia connessione proprietaria Lightning. Il primo pensiero è proprio quello: perché è proprietaria.
Il che significa che, per poterla utilizzare, implementare nei propri accessori o anche solo per poterla nominare, bisogna pagare l’obolo a Apple. Ma il fatturato non è l’unico movente, e forse neppure il principale.
Sul mercato esistono infatti migliaia di accessori e periferiche che utilizzato il connettore Lightning, e far sparire questa porta dall’oggi al domani può rappresentare un problema. È un po’ quel che è accaduto anche col passaggio dal vecchio connettore a 30 pin -usato per circa 10 anni- a Lightning. La transizione richiede tempo.
Però certo, nel momento in cui tutti i Mac e quasi tutti i tablet dispongono di USB-C, e soprattutto con l’Unione Europea che ti sta col fiato sul collo per il caricabatterie universale, traccheggiare ancora può risultare sgradevole per gli utenti. Tanto più che a livello tecnico non ci vorrebbe niente: c’è perfino l’ingegnere smanettone che è riuscito a modificare un iPhone C sostituendo la Lightning con una USB-C.
Entro il 2024, in ogni caso, lo standard USB-C sarà obbligatorio per legge su tutti gli smartphone e gli altri dispositivi elettronici venduti nel mercato comune. Incluso quindi anche iPhone 15.