Non c’è tregua, per gli avvocati di Cupertino, neppure a Natale. St. Clair Intellectual Property Consultants Inc. (SCIPC), un’impresa costituita da due avvocati che hanno rilevato da un gruppo di investitori 100.000 dollari di brevetti relativi alla fotografia digitale, ha citato Apple per violazione della proprietà intellettuale con la fotocamera dell’iPhone. Se sarà battaglia è presto per dirlo: di fronte alle stesse richieste, negli scorsi anni, colossi come Canon e Sony hanno già capitolato.
Le richieste avanzate da SCIPC non differiscono granché da altre egualmente preoccupanti e già viste in passato. La loro tecnologia – numero di brevetto 5.138.459 e intitolata Electronic Still Video Camera with Direct Personal Computer (PC) Compatible Digital Formal Output – è stata rilevata da una cordata di investitori che non è mai entrata sul mercato e riguarda in pratica riguarda qualunque dispositivo dotato di fotocamera integrata. Non a caso, con la stessa tecnica fin’ora SCIPC è riuscita a spillare un ragguardevole totale di 179 milioni di dollari in accordi e royalties a società come Canon, Casio, Seiko, Epson, Fujifilm, Kyocera, Minolta, Nikon, Olympus, Samsung, JVC, Nokia, Vodafone e molte altre.
Nel frattempo, uno studio non proprio lusinghiero condotto dalla Morgan Lewis [qui il PDF], annovera la SCIPC come esempio di patent troll, cioè imprese che rastrellano brevetti mai utilizzati sul mercato e poi li usano contro chi produce effettivamente prodotti e servizi, pretendendo il pagamento dei danni o della licenza. La causa è stata depositata lo scorso 26 ottobre, nello stato del Delaware.