Per porre un freno al dilagante fenomeno dei cloni, Cupertino ha deciso di innescare e prendere attivamente parte alle misure messe in atto dal governo cinese. Il team Apple cinese si è infatti coordinato con la polizia di Shenzhen per portare a termine un raid contro un laboratorio clandestino nel distretto industriale. Sequestrati ben 1.000 iPhone tarocchi e 6.000 batterie compatibili.
Apple sta inviando staff a Shenzhen per acquisire informazioni sul caso ed eventualmente incontrare la stampa giovedì, avrebbe rivelato un membro dello staff soprannominato Xiao e interno al dipartimento di sorveglianza del mercato Apple per il sud della Cina.
La maggior parte dei cloni iPhone in circolazione sembrerebbero provenire proprio da Shenzhen, una regione al sud della Cina e prossima a Hong Kong. Il lotto che ha causato l’intervento diretto di Cupertino pare avesse caratteristiche tali da mettere in allarme Apple: si vocifera di un costo di commercializzazione pari ad un decimo dell’originale (4) e persino la possibilità di far girare iPhone OS, ma quest’ultimo dettaglio è tutto da verificare.
Oppure ancora, c’è la possibilità che questi modelli somigliassero troppo al venturo iPhone 4G, motivo per cui è stato deciso un tempestivo e personale intervento per impedire la divulgazione di informazioni importanti. Una cosa è certa, comunque: mai come ora il mercato nero ha avuto il fiato di Apple sul collo.