I nuovi MacBook Air 2013 di Apple sono i primi ad essere completamente compatibili con Windows 8 e l’avvio in modalità EFI passare per l’emulazione di BIOS di Boot Camp, con tutti i limiti che questo comporta.
Il problema delle partizioni di boot è semplice: il MBR emulato permette creare solo quattro partizioni. Siccome i Mac dispongono di una partizione EFI, una partizione per il rispristino e una partizione per OS X, l’ultima disponibile è assegnata automaticamente a Windows. In modalità EFI si usa il GPT, il formato per il partizionamento del disco usato da firmware aderente allo standard EFI, per il quale non ci sono limiti e si possono quindi creare più partizioni.
Si può anche fare il test con un MacBook Air del 2012: Boot Camp installa une emulazione del BIOS e un “falso” MBR sui drive SSD. Come conseguenza, non si possono fare più di due partizioni e l’avvio è piuttosto lento, malgrado le SSD, perché Windows 8 è in modalità BIOS all’avvio: si vede chiaramente a causa dello schermo nero con il cursore lampeggiante. Sul modello 2012, l’installazione in modalità EFI semplicemente non è possibile: l’emulazione BIOS e MBR di Boot Camp ne impedisce l’installazione. Inoltre, sul modello 2012, l’audio e la grafica di Windows col chip Intel HD 4000 non funzionano in modalità EFI.
I MacBook Air versione 2013 non hanno nessuna limitazione: il computer si avvia con EFI senza passare da Boot Camp e la sua emulazione MBR, inoltre tutte le componenti hardware sono riconosciute. I vantaggi? La possibilità di installare Windows su un disco di dimensioni superiori a 2,2 TB (con Thunderbolt per esempio), si possono creare più di due partizioni e il boot è molto più rapido.
L’installazione di Windows 8 è ora anche più facile: si installa con Boot Camp, che ora supporta l’EFI, e si sfrutta il supporto esteso di Windows 8 al boot con EFI. I nuovi MacBook Air si stanno rivelando una macchina all’altezza delle aspettative.
Via | Tom’s hardware