Depositato nel 2006 e approvato nelle scorse ore dal flessibilissimo US Patent and Trademark Office, un brevetto di Cupertino descrive un Apple Store online completamente tridimensionale, simile ad un negozio virtuale in stile Second Life.
Com’è noto, un negozio virtuale fornisce diversi vantaggi rispetto alla controparte fisica, come ad esempio la ricerca istantanea all’interno dell’intero catalogo o la disponibilità 24/24 e 7/7. Il tutto però al prezzo di un’esperienza d’acquisto meno coinvolgente ed in generale meno appagante. Il brevetto in questione, numero 7.660.749, intende sopperire a queste mancanze con un’ambientazione 3D sufficientemente ricca da trattenere gli acquirenti e convincerli all’acquisto.
Le bozze coprono aspetti molto sottili per smussare l’artificialità dell’esperienza online. Per esempio, orari, tempo atmosferico e stagioni dovrebbero sempre rispettare la realtà che circonda l’utente:
Alice sta visitando il sito della Acme a mezzogiorno. Dunque, un sole (904) è incluso nella regione 112. Se Alice decidesse di tornare in seguito quello stesso giorno, si potrebbe mostrare una una luna o una stella, al posto del sole. Altri indicatori, come per esempio schemi di colori durante la stagione invernale o autunnale, possono essere inclusi.
E i dettagli arrivano a descrivere persino il comportamento della luce ambientale, sempre declinata a seconda della stagione e dell’orario della visita virtuale, il che lascia supporre la presenza di ambientazioni all’aperto nel concept originale.
E’ certamente prematuro parlare di Apple Virtual Store con l’entusiasmo di alcuni, ma chissà che qualcuna di queste idee non sfoci in un progetto compiuto e tangibile. Virtualmente tangibile, si intende.